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I Dolci della Befana. Zucchero e fantasia sotto il camino

Notizia pubblicata il 04 gennaio 2010



Categoria notizia : Fatti Curiosi


Dolcetti o scherzetti? Ben prima che in Italia si diffondesse la moda di Halloween, la vigilia della Befana è stata caratterizzata dai dubbi dei bambini: che cosa avrebbero trovato nella calza appesa in bella evidenza alla cappa della cucina, del camino o al davanzale della finestra la mattina del 6 gennaio?

Caramelle o pezzi di carbone, zuccherini o castagne secche, dolcetti o scherzetti? Da sempre, anche i più birichini non hanno avuto granché da temere, visto che il carbone dolce è punitivo solo per la salute dei denti, non certo per il piacere del palato. Ma le incertezze - calza rigonfia o mezza vuota, quadretti di cotognata o banali mandarini, irresistibili cri-cri o o semplici bastoncini di liquirizia - accendono comunque le ore della vigilia, obbligando i piccoli a sonni leggeri e sveglie anticipate.
La tradizione popolare racconta come i Re Magi, in viaggio verso Betlemme carichi di doni per Gesù Bambino, si fossero persi e avessero bussato alla porta di una vecchia donna, pregandola di accompagnarli. Ma lei si era rifiutata, salvo pentirsene poco dopo. Così, dopo aver preparato un cesto pieno di dolci, aveva cominciato a cercare il bambino dei Magi, fermandosi in tutte le case dove c'erano bimbi e ovunque lasciando qualche dolce, nella speranza che tra loro vi fosse il piccolo Gesù. Da allora - dice la leggenda - dopo ogni Natività si rimette in viaggio alla ricerca del neonato (mai trovato) con la gerla straripante di dolcetti. La captatio benevolentiae nei confronti della Befana è ovviamente di impronta golosa. Se la modalità di spostamento è magica e certa, visto le grandi distanze da coprire - la scopa che vola, proprio come la slitta di Babbo Natale - nessuno sa con sicurezza da dove entrerà. Così, sparsi per casa, nella vicinanza di finestre, porte, fornelli, camini, la sera della vigilia si piazzano ciotole di latte e piattini di ricotta, qualche arancia e perfino del panettone, che genitori premurosi ingolleranno prima del risveglio dei pargoli.
Ma se Epifania fa rima con dolceria, non è obbligatorio farsi travolgere da dolcetti mediocri e dominati dalla chimica. Poche ma indomite, resistono le produzioni artigianali di caramelle, torroni e cioccolati. Che certo, non riducono il devastante impatto calorico. Però, c'è zucchero e zucchero, c'è colorante e colorante, additivo e additivo. Una cura difficile da riscontrare nelle calze preconfezionate. Basterebbe scorrere l'elenco degli ingredienti in etichetta per rispedire il regalo con tutto il suo contenuto al mittente. Il guaio è che non le leggiamo mai.
Per gli irriducibili delle golosità fai-da-te, comunque, è il momento del trionfo. Le ricette sono quasi tutte facili: poche righe di indicazioni da seguire con attenzione. In quanto agli ingredienti, basta armarsi di zucchero, frutta, uova, cioccolato e un bel piano su cui stendere carboni e croccanti. Prima di riempire la calza, assaggiate il risultato dei vostri sforzi per essere sicuri di deliziare i destinatari della calza. Consideratelo l'ultimo sacrificio goloso prima della ferrea dieta post Befana.Ginevrine Le pastigliette di zucchero multicolori guidano una dolcissima pattuglia fatta di gocce di pino, fruttini, morette, brutti e buoni, gommose, gocce di rosolio, anisette, gelatine, sukay, rigorosamente sfuse, da "pescare" nella tradizionale calza
Liquirizia
È il trionfo del dolce-amaro nelle mini-ricette a base di glycyrrhiza glabra: dai lunghi lacci alle rotelle con la sfera di zucchero al centro, dai tronchetti naturali alle storiche kremliquirizia prodotte da Elah, fino ai chicchi Amarelli
Monete di cioccolato.
Al tempo degli Aztechi, i semi di cacao erano utilizzati come moneta di scambio. Nella calza della befana, le cialde di cioccolato al latte si rivestono di carta dorata e luccicante Via libera anche alle praline e ai cremini
Frutta Martorana
I finti frutti di pasta di mandorle ingannano l'occhio ma non il palato, con i loro colori splendenti e il grande carico zuccherino. I pasticceri più talentuosi forgiano anche piccoli animali, come le pecore per il presepe natalizio Canditi A cubetti nella farcitura del panettone, diventano di gloriosa golosità proposti in pezzi grandi e spicchi interi. Ottime le scorzette degli agrumi candite bagnate nel cioccolato fondente
Clementine Ospiti immancabili della calza (la varietà senza semi ha soppiantato i tradizionali mandarini), per riequilibrare il surplus di zuccheri Le scorze spezzettate si trasformano in segnapunti per la tombola
Cri-Cri Sono un incrocio irresistibile tra praline e caramelle, le nocciole tostate rivestite di cioccolato fondente, ben "rotolate" in una minutaglia di zuccherini colorati e avvolte in carta cangiante. A seguire, caramelle morbide e dure Croccante Nocciole, pistacchi, sesamo e mandorle vengono "imprigionati" in una lastra di zucchero o miele, tagliata in losanghe e barrette prima della definitiva solidificazione Frutta secca anche nei torroncini al bianco d'uovo Carbone dolce Per realizzare la "punizione" dei bambini più golosa, zucchero e acqua bolliti mescolando il colorante alimentare. Fuori dal fuoco, bianco d'uovo montato a neve e zucchero a velo. Si taglia dopo averlo fatto solidificare Frutta secca I calorici e sanissimi (perché ricchi di proteine e grassi insaturi) frutti oleosi - noci, mandorle, arachidi - contendono il primato in calza a datteri, uva passa e castagne, in versione bollita o marron glacés