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Soudant alle Muse: 'Vi sorprenderò'
Notizia pubblicata il 02 febbraio 2010
Categoria notizia : Spettacoli
Ancona. Lunghi applausi, a Fabriano e a Jesi, per uno dei concerti più belli della stagione della Form. E’ il concerto che questa sera, inserito nella stagione lirico-sinfonica delle Muse (alle 20,30), ricorda al pubblico di Ancona il bicentenario della nascita di Schumann.
La sua Sinfonia n. 3 “Renana” chiude, con la gioia del fiume Reno che approda nell'abbraccio del mare, la serata che inizia con la ouverture all'italiana “Rosamunde” di Schubert, del quale l'Orchestra Filarmonica Marchigiana esegue subito dopo la Sinfonia n. 8 meglio nota come “Incompiuta”. Sul podio, il maestro Hubert Soudant, il sessantaquattrenne direttore di Maastricht che ha già diretto altre due volte l'orchestra marchigiana negli anni scorsi. “Ammiro molto questi musicisti per la loro volontà di ferro e per l'impegno, le forti motivazioni a migliorare, a dare il meglio di sé. Questa volta, mi sono sembrati particolarmente preparati e questo programma, che è davvero complesso e difficile sia musicalmente che stilisticamente, ha già avuto un grande meritatissimo successo”.
Hubert Soudant, che ha diretto orchestre come la Berliner Philharmoniker e la Wiener Symphoniker, è attualmente direttore principale della Tokyo Symphony Orchestra. “Una compagine che mi sta dando grandissime soddisfazioni. Dodicesima nel ranking internazionale, è stata da poco decretata la migliore orchestra dell'anno”. L'esperienza di Tokyo, che dura da dieci anni, è molto gratificante per lo stesso direttore. “Quello che apprezzo in quel paese è l'armonia, la calma con cui puoi riuscire a fare il tuo lavoro. Sono molto scrupolosi, esigenti. E da quelle parti non ci sono raccomandazioni che tengano. Tutto marcia secondo le leggi della meritocrazia. I miei musicisti, che hanno solo un 20% dei loro introiti dallo stato, fanno grandi sacrifici e devono suonare 168 giorni l'anno per esistere, non dico per arricchirsi. Ma adoro la loro puntualità, e lo spirito di sacrificio che in Occidente non esiste più”.
Figlio di un trombettista e direttore di bande, Soudant è vissuto sempre nella musica: da bambino accompagnava il padre nei paesi con la banda. “E più di una volta, quando aveva male alla schiena, ho diretto, giovanissimo, in sua vece”. Rigore e armonia anche nei Paesi Bassi. “E adesso, faccio la vita che ho sempre sognato. Tengo concerti come questo di stasera: ne resterete sorpresi!”.