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Hotel immerso nel verde a Finale Ligure?

Notizia pubblicata il 31 marzo 2010



Categoria notizia : Hotel


FINALE LIGURE . INTERVENTO DI ATTILIO PODESTA' ''Si' all'hotel nell'uliveto ma solo se rimane circondato dal verde''. «Se si vuole realizzare una struttura ricettiva competitiva in questo angolo di Liguria, come prima cosa bisogna salvaguardare gran parte degli ulivi secolari presenti nel sito». Attilio Podesta' dell'Hotel Punta Est, uno degli alberghi piu' prestigiosi del Ponente, interviene nella polemica dell'uliveto di Finalpia che rischia di essere cancellato per fare spazio ad un nuovo ALBERGO (di qualita') con garage.

Lo prevede il Puc attualmente in vigore. Dice: «Da piu' parti siamo stati sollecitati ad esprimere un opinione in merito alla possibile costruzione di un nuovo ALBERGO nell'antico uliveto di Via Castelletto. Al giorno d'oggi, per resistere dignitosamente sul mercato, un nuovo ALBERGO deve possedere requisiti e caratteristiche di buona qualita' e attualmente questa si misura non tanto con il numero delle stelle quanto piuttosto con l'amenita' dell'ambiente dove la struttura si colloca e con l'eleganza dell'inserimento alberghiero nel contesto del luogo. Un nuovo ALBERGO in questa zona potrebbe essere interessante, ma dovrebbe avere una volumetria limitata e un'architettura molto attenta.
Soprattutto, dovrebbe essere immerso nell'uliveto esistente e non essere circondato da nuove palazzine di seconde case e box interrati. Una volta estirpati questi alberi non avrebbe piu' molto senso un nuovo ALBERGO. Oltre al grave danno che subirebbe tutta la zona e quindi anche la qualita' della vita dei residenti». Aggiunge Podesta': «Pertanto, ci auguriamo che questo progetto venga rivisto e ridimensionato. Noi crediamo che nel nostro territorio vadano sostenuti innanzitutto gli alberghi esistenti, ma saremmo lieti di assistere alla nascita di nuove strutture di buon livello.
Sicuramente a Finale gia' esistono realta' immobiliari importanti che potrebbero offrire una ricettivita' di prestigio, tuttavia pensiamo che sarebbe uno sbaglio escludere a priori la costruzione di nuovi alberghi, anche all'interno di zone di particolare pregio ambientale e paesaggistico. Tutto dipende da come e quando si costruisce. Un buon compromesso e' possibile, ma, naturalmente, e' un equilibrio delicato». Conclude: «Su questo vorremmo far riflettere sia amministratori che ambientalisti: se ben pensata e realizzata, una destinazione alberghiera di qualita' forse potrebbe evitare brutture edilizie ben peggiori che potrebbero profilarsi all'orizzonte. In caso contrario molto meglio che continui a vivere l'antico uliveto, cosi' come si e' miracolosamente conservato fino ad oggi». \