La sfida di Pasqua: apriranno 80 hotel
Notizia pubblicata il 04 marzo 2009
Categoria notizia : Turismo
L’anno scorso erano la metà. Gli albergatori: «Ma i nostri sforzi siano ripagati»
GLI ALBERGATORI della Regina sono pronti a lanciare la sfida 2009. Almeno 80 strutture (quasi il doppio rispetto alla Pasqua 2008) apriranno i battenti per metà aprile per sconfiggere la crisi, ma hanno qualche riserva sullo stato di accoglienza della città e sulla mancanza di manifestazioni significative sino a giugno esclusi i ponti del 25 aprile e del 1° maggio.
«Ci incontreremo con l’amministrazione _ conferma il presidente degli albergatori Maurizio Cecchini _ per verificare gli interventi da realizzare per il ponte di Pasqua. Con Hera cercheremo di risolvere i punti critici, concorderemo anche la periodicità ed il funzionamento delle fontane danzanti ed insisteremo affinchè si trovino soluzioni anche per le potature di via Carducci. In tanti apriranno a Pasqua ma sarà uno sforzo titanico da parte degli operatori se sino alla festa della Repubblica del 2 giugno non si metteranno in campo iniziative e manifestazioni in grado di dare continuità al nostro turismo.
E’ necessario coinvolgere i settori di convention e cral aziendali, associazioni sportive e culturali...Purtroppo in questi ultimi tempi abbiamo sentito più ‘spot’ che soluzioni in tema turismo. E’ bene ricordare che il 75% dell’indotto comunale arriva dal turismo e dalle imprese coinvolte in questo settore. Chiediamo un bagno di umiltà da parte delle forze politiche ed un sereno confronto con le imprese economiche alla luce delle difficoltà congiunturali del momento».
«Ci è piaciuta molto l’iniziativa di portare il nostro ‘balillone’ e la nostra immagine a Monaco di Baviera - conclude Cecchini -ma a livello provinciale si continua a concentrare la politica turistica in un’ottica di svendita del nostro prodotto senza idee nuove, come la proposta di ticket o benefit autostradali o ferroviari, accessi ai parchi, escursioni, concorsi a premi con i turisti coinvolti……Non possiamo proporre un prodotto «impaurito e debole» che fa leva solo sul prezzo».
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