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Paolo Hendel, la comicità  toscana vi travolgerà  Stasera in scena al 'Fabbri'

Notizia pubblicata il 18 marzo 2008



Categoria notizia : Spettacoli


«IL FATICOSO ed accidentato percorso della specie umana, dall'Homo Erectus fino a Bruno Vespa. Ma é vera evoluzione?». Questo é ciò che si chiede Paolo Hendel nel suo monologo 'Il bipede barcollante', questa sera in scena al teatro Fabbri (sostituisce in cartellone lo spettacolo di Tullio Solenghi, impegnato in televisione con il Trio, biglietti da 15 a 21 euro, info 0543-64300), per la programmazione del Piccolo.

IL COMICO toscano arriva a Forlì con un lavoro ben collaudato, scritto a quattro mani con il fidato autore Piero Metelli, in collaborazione con il fumettista Sergio Staino. Ironia a tonnellate e satira sottile, una mimica personalissima, un garbo unico nel proporre le sue stilettate, tanto da farlo sembrare innocente mentre in realtà  sta colpendo il bersaglio in pieno centro.

E i suoi obiettivi preferiti sono «le piccole e grandi manie, ansie, paure individuali e collettive del mondo di oggi - ci ha spiegato -. La politica é solo un risvolto di tutto ciò, il monologo procede a tutto campo, per evidenziare le fragilità  umane: le malattie, l'amore, le esperienze di vita quotidiana che tutto il pubblico condivide, come l'imbarazzo nell'acquistare le medicine in farmacia, in mezzo alla gente, per esempio».

LA TERRA d'origine (é nato a Firenze nel 1952) accomuna Hendel alla folta e turbolenta rappresentanza toscana della comicità , da David Riondino, con il quale ha lavorato in teatro negli anni ottanta, a Leonardo Pieraccioni, che l'ha chiamato sia per 'Il ciclone' che per 'Il pesce innamorato'. E un altro illustre conterraneo é la leggenda del cinema italiano Mario Monicelli, che l'ha voluto fra gli interpreti sia di 'Speriamo che sia femmina' (1986) che di 'I picari' (1987) e 'Cari fottutissimi amici' (1994).

E LA TV, con il successo maggiore ottenuto proprio con la Gialappa's: chi non lo ricorda negli anni d'oro di Mai dire gol (1996-98) nei panni del crudele Carcarlo Pravettoni, a capo di un'azienda senza scrupoli che mira soltanto al fatturato, senza preoccuparsi di come lo si ottiene? Nonostante la versatilità  del comico fiorentino, il teatro rimane da sempre la sua principale valvola di sfogo creativo. Numerosi i monologhi portati in giro da quel primo 'Via Antonio Pigafetta, naGvigatore' del 1987 fino ad oggi, con questo barcollante bipede che é sempre e comunque l'oggetto del suo perfido e al contempo leggerissimo sarcasmo: l'uomo.

(foto di http://www.flickr.com/photos/vana_gwen)

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