Tutti in spiaggia dal tramonto all' alba un drink e poi i balli in riva al mare
Notizia pubblicata il 09 luglio 2002
Categoria notizia : Turismo
RIMINI - Si aspetta il tramonto, guardando il mare, con il bicchiere di caipirinha in mano. E si balla o ci si muove seguendo il ritmo blando e conciliante della lounge music. Si chiama semplicemente happy hour. Dove "l' ora felice" è quella dell' aperitivo in spiaggia.
Un rito che è diventato tendenza, soprattutto per il popolo dei modaioli, che ha trasformato le oasi a due passi dalle onde nei nuovi ritrovi giovanili. A dispetto e in concorrenza con le discoteche. L' happy hour è infatti solo l' incipit di una notte che finisce all' alba. Dopo l' aperitivo del tardo pomeriggio, i bagni o i locali sul mare propongono cene veloci o sofisticate a base di cucina etnica o fusion, e poi ancora balli e feste on the beach fino a stancarsi. E' definitivamente tramontato il modello della spiaggia che chiude al calar del sole. Ora lo stabilimento balneare si è trasformato in luogo di tendenza, funzionante fino a notte fonda. Con la scontata protesta dei discotecari che si sono visti sottrarre clienti. «Si è invertita la tendenza, anche se non abbiamo nessuna intenzione di far fallire le discoteche», avverte Marco Giannini, bagnino doc, che ha trasformato la sua zona La Riva (bagni 47/48 di Rimini) in un sofisticato salotto con giardino, tende, filodiffusione in spiaggia e ristorante stellato. Il bagno a ore, con gli stessi ombrelloni e servizi, non funziona più. E la riviera che fa moda ha lanciato il nuovo verbo, inaugurando l' era della spiaggia di notte. Alle 19 scatta l' animazione. Si offrono drink a prezzi dimezzati, accompagnati da musica di sottofondo, non "sparata" a tutto volume. Ritmi rilassanti, etnici, da post new age, ideali per chiacchierare o stare in contemplazione del mare. Abolite le frenesie e i martellamenti della disco, lo "sballo" tossico da eccitanti chimici, preferibili il benessere e l' armonia corpo-mente di una serata lunghissima, che scorre lenta, tra sabbia e salsedine. Ci si siede su poltroncine in vimini o si sta appoggiati al bancone dove il barman di turno prepara cocktail esotici, mai troppo alcolici. Per socializzare, alla Duna degli Orsi di Marina di Ravenna hanno inventato l' aperitivo collettivo, il cosiddetto "tikki finger food", mettendo sui tavoli grandi bicchieri dove i clienti possono «prendere con le mani» assaggi di pesce o frutta senza ordinare. Così ci si sente a proprio agio, come su una terrazza privata, fra amici. Va forte anche la contaminazione fra generi, in cucina come nella musica. L' happy hour dell' Hot Lounge di Riccione consiste nella degustazione della "chillada", una piadina farcita con chili e spezie, da mangiare seduti su una megapoltrona in vimini illuminata da tenui lumini a olio. Mentre il d.j. mixa electro-soft e lounge, note etniche e underground. A Milano Marittima, il tempio dell' happy hour, vanno forte le domeniche con Claudio Coccoluto, uno dei d.j. più contesi dei locali, che il bagno Bicio Papao si è accaparrato per gli apertivi musicali con la griffe. All' happy hour si va vestiti in maniera informale. Pareo e bermuda, sandali e zatteroni. Non c' è la ricerca del look da discoteca. E' tutto più easy, leggero, spontaneo. Si balla a piedi nudi, spesso anche sulle brandine che funzionano da pista sopraelevata. Non si paga l' ingresso, solo quello che si beve o mangia. E, in più, si ha la possibilità di spingersi fino a riva, dove non esiste concorrenza che tenga.
photo by: http://www.flickr.com/photos/hi-phi/