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Cyber attacco a 75mila pc dall'europa la 'guerra' agli Stati Uniti
Notizia pubblicata il 19 febbraio 2010
Categoria notizia : Fatti Curiosi
Le vittime sono oltre 2400 tra aziende e uffici pubblici.Nel mirino email e carte di credito
I pirati informatici colpiscono ancora. E questa volta si tratta del più grande cyber-attacco globale di tutti i tempi, sferrato da una rete di hacker est-europei che ha colpito settantacinquemila computer in 196 Paesi.
SECONDO QUANTO riferisce la stampa americana, le vittime sono state 2400 tra aziende e uffici pubblici, comprese dieci agenzie dell’amministrazione Usa.
Nel mirino carte di credito, dati aziendali, email e informazioni per l’accesso dei dipendenti nelle aziende tecnologiche e della sanità. A scoprirlo, il 26 gennaio, è stato Alex Cox, un ingegnere della Netwitness, azienda della Virginia specializzata in sicurezza telematica. L'intrusione sarebbe partita in Germania verso la fine del 2008 ed è stata organizzata da un gruppo di hacker dell'Europa dell'est.
I dipendenti delle aziende aggredite avrebbero scaricato, senza saperlo, dei software infetti, o anche delle e-mail, contenenti un insidioso spyware, noto come Zeus. Tra i Paesi più coinvolti, oltre agli Stati Uniti, il Messico, l’Arabia Saudita, l’Egitto e la Turchia.
L'offensiva è stato sferrata con uno Kneber bot, un sistema interlacciato di una ventina di server e computer gestito da un gruppo che ha il centro di controllo in Germania e che farebbe capo a una gang criminale. Per l’intrusione è stato impiegato lo spyware ZeuS.
Gli hacker sono riusciti nella loro impresa inviando mail infette o facendo scaricare a ignari dipendenti di aziende software da siti in loro controllo. In questo modo sono potuti entrare nei sistemi informatici di migliaia di aziende e accedere a informazioni riservate. Nella rete sono caduti, tra gli altri, colossi cimematografici come la Paramount o farmaceutici come la Merck & Co. e Cardinal Health Inc.
E nel “bottino” ci sarebbero anche i dati di accesso alla posta elettronica di un soldato americano, ha scritto il Wall Street Journal.
Secondo uno studio dell'Internet security company, è la Cina a guidare la cyber pirateria. I computer privati gestiti da hacker in Cina sono in numero superiore a quelli di qualsiasi altro Paese del mondo. Questi, sono spesso raggruppati in “botnet”, o eserciti di pc infetti, utilizzati per inviare mail contenenti spam o attaccare siti Web.
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