Cagnacci e Mirò aprono l'anno delle grandi kermesse
Notizia pubblicata il 08 gennaio 2008
Categoria notizia : Cultura
CHIUSASI da appena un paio di giorni la rassegna di Palazzo dei Diamanti di Ferrara con interpreti principali Cosmé Tura e Francesco del Cossa già si parla dei prossimi appuntamenti estensi, in primis la rassegna di Mirò che si potrà visitare dal 17 febbraio al 25 maggio nello stesso Palazzo dei Diamanti.Â
Curata da Tomà s Llorens, l'esposizione é chiamata Mirò: la terra e raggruppa dipinti, sculture, collages, ceramiche, disegni, assemblaggi per un repertorio teso a ricostruire un intero cammino poetico e, in particolare, diretto a dimostrare l'attenzione che l'artista catalano ha sempre rivolto alla terra, a un mondo non dell'immediato, ma del tempo e del sogno, del ricordo e dei simboli. Ci sono stati momenti in cui Mirò deve aver tanto sognato da rendere le ombre un perpetuarsi di illusioni.
Fu nell'estate del 1939 in Normandia, nel villaggio dove si era rifugiato per sfuggire alla guerra. Aveva nostalgia della propria terra, ma poteva sempre immaginarla, magari tracciando una mappa del ritorno inseguendo la coda di una meteora. Di notte ascoltava Bach e Mozart e le note, assieme al rincorrersi delle lancette sull'orologio, concedevano un forte stacco dai rapporti concreti con uomini e cose. Fu in una di quelle notti che un'idea a lungo cullata prese corpo, l'idea delle Costellazioni, quel modo di riportare il cielo sulla tela secondo un pirotecnico modo di interpretare una volta stellata. Fermare con il pennello il guizzo di una stella o inseguire con il giallo il riflesso della luna faceva credere al pittore che quel firmamento non fosse poi tanto straniero, che fosse lo stesso che in quel momento altri uomini stavano osservando in Catalogna, nella sua terra.
"GAROFALO. Un pittore alla corte estense", é invece il titolo della mostra al Castello di Ferrara annunciata dal 5 aprile al 22 luglio. Sensibile alla ricerca del nuovo, attratto dai moduli coloristici di Giorgione ancorché in linea con un misurato classicismo derivante dall'osservazione di istanze raffaellesche, il Garofalo arricchì la propria vena poliversa aggiornandosi ai modelli di Giulio Romano e Girolamo da Carpi. Benvenuto Tisi é inoltre figura di rilievo anche per gli effetti cromatico-paesaggistici di certe composizioni e per descrizioni naturalistiche che la mostra di Ferrara, dove lui operò in via prevalente, ricorderà con una cospicua raccolta di opere.
E sempre a Ferrara, dopo Mirò, si terrà a Palazzo dei Diamanti Turner e l'Italia. In programma dal 16 novembre 2008 al 22 febbraio 2009 la mostra prevede un'ampia selezione di olii, acquerelli, incisioni, disegni e taccuini di appunti tra cui note sui viaggi compiuti nel nostro paese. Il "viaggio in Italia" deve aver segnato fortemente l'immaginario dell'artista, anticipatore di linguaggi che da moti interiori hanno portato a visioni dove l'immateriale si é coniugato a sensazioni quasi astratte, e alla declinazione di territori senza confini. Esemplari le vedute veneziane caratterizzate da un luminismo morbido e soffuso. Un modo diverso di intendere il colore, tale da sviare il dato oggettivo per farsi valenza luminescente e simbolica.
IMMINENTE poi ai Musei San Domenico di Forlì la monografica Guido Cagnacci. Protagonista del Seicento tra Caravaggio e Reni. Annunciata come la più grande rassegna nazionale dedicata al pittore di Santarcangelo di Romagna, la mostra (curatori Daniele Benati e Antonio Paolucci) si aprirà domenica 20 per concludersi il 22 giugno. Capace di coniugare la sensualità con effetti di luce e attenzione formale, Cagnacci ha raggiunto livelli eccelsi soprattutto nella stesura di scenografie dai cieli limpidi, come dettati da una profonda spiritualità . Più di ottanta le sue opere alle quali si affiancheranno lavori di altri artisti tra cui Caravaggio, Guido Reni e Guercino. E' stata ideata invece da Marco Bona e Antonio Giuliano una mostra a Rimini che ricorderà come tanti capolavori del nostro Medioevo abbiano referenti greci e romani. Castel San Sigismondo ospiterà dal 20 aprile al 7 settembre significativi esempi dell'arte del Duecento in Exempla. La rinascita dell'antico nell'arte italiana. Da Federico II ad Andrea Pisano, titolo esplicativo di una raccolta di oltre cento testimonianze di una eccezionale creatività tra cui alcuni originali di Nicola Pisano.
CONTINUA poi al MAR (Museo d'arte della città di Ravenna) la ricerca su temi e personaggi della critica e della storia. Dopo Roberto Longhi e Francesco Arcangeli é la volta di Corrado Ricci con La cura del bello. Musei, storie, paesaggi in calendario dal 9 marzo al 22 giugno. Pure questa iniziativa é curata da Claudio Spadoni il quale, avvalendosi di un comitato scientifico composto da soprintendenti, direttori di musei e docenti universitari, ha stabilito un percorso espositivo in grado di ricostruire la personalità del Ricci, figura di rilievo della cultura tra Otto e Novecento per la sua attività di studioso, museologo, storico e funzionario. Numerose e importanti le opere che saranno distribuite nelle sedi del MAR, del Museo nazionale di Ravenna e nella Biblioteca Classense: fra gli autori basti ricordare Annibale Carracci, Lorenzo Lotto, il Parmigianino, Rembrandt, Guido Reni, Cosmé Tura, Franz Von Stuck, Luigi Bertelli, Giuseppe De Nittis, Telemaco Signorini.
UN COMPENDIO delle voci che dalle avanguardie storiche portano all'oggi sarà offerto da Arte Fiera (24-28 gennaio),
la mostra mercato di Bologna i cui confini si allargano di anno in anno con l'innesto di gallerie provenienti da varie latitudini. Concomitante con questa manifestazione l'inaugurazione di svariate mostre tra cui quelle del MAMbo, con nomi che indicano linee particolari del presente. Dal 24 gennaio al 4 maggio lavori di Luigi Ontani, dal 24 gennaio al 30 marzo Guyton/Walker e Ding Yi. Sempre al MAMbo de Rijke/de Rooij dal 20 aprile all'8 giugno. Un salto nel passato, invece, con la rassegna incentrata sulla figura di Amico Aspertini, pittore e scultore che si ricorda oltre che per una serie di singolari caratterizzazioni fisionomiche, per stesure premanieristiche e per un'attenta, ancorché curiosa adesione al reale. Curata da Andrea Emiliani la mostra si aprirà a settembre in Pinacoteca a Bologna.
(photo by franfiorini)