La Gomorra di Saviano sul palcoscenico del Bonci
Notizia pubblicata il 22 gennaio 2009
Categoria notizia : Spettacoli
AL BONCI stasera e domani sera alle 21 va in sena “Gomorra”, tratto dall’omonimo best seller di Roberto Saviano, che ha collaborato all’adattamento col regista Mario Gelardi. La pruzione è del Mercadante Teatro Stabile di Napoli. La versione drammaturgica, apparsa dopo quella cinematografica, suscita nuovamente nello spettatore un immediato e fortissimo coinvolgimento attraverso un viaggio nell’impero economico e nel sogno di dominio della camorra, come aggiunge l’autore dal titolo.
SUPERFLUO a questo punto insistere sul fatto che il film di Garrone ha ottenuto poi un successo strepitoso nell’incasso e nei Festival di Cannes e European Film Award ( dove ha ottenuto ben cinque riconoscimenti), o rammaricarsi per la sua esclusione al Golden Globe e forse all’Oscar, mentre secondo Wenders il film rappresenta invece “un simbolo della vitalità del cinema europeo” collegandosi, a parere dello scrivente, alla grandezza del neorealismo italiano. “Ma quanto vale la verità in questo paese?” si è chiesto Roberto Saviano nell’introduzione al libretto di sala dello spettacolo.
E ha precisato: “Il teatro muta in voce ciò che è parola, concede il viso, copre con un mantello di carne le parole, senza opprimerle anzi scoprendole, dandole epidermide e quindi rendendo storie di un luogo d’ogni luogo, una faccia tutte le facce e questo è ciò di cui il potere, qualsiasi potere ha più paura”.
Saviano naturalmente ha ridotto l’entità del testo condensandolo in un’ora e mezzo mozzafiato di rappresentazione e scegliendo cinque storie significative fra le tante raccontate nel romanzo, corrispondenti ad altrettanti personaggi con Ivan Castiglione che agisce da collante nel ruolo dello scrittore.
Vi troviamo accanto il sarto Pasquale (splendido Ernesto Mahieux) in una fabbrica clandestina, gestita da un prestanome dei boss, dove realizza abiti per le star di Hollywood; Mariano (Antonio Iannello) faccia pulita della camorra con la passione per le armi, Pikachu (Francesco Di Leva) arrogante spacciatore; lo Stakeholder (Giuseppe Miale di Mauro) che ripulisce il Nord dei rifiuti tossici seppellendoli nel napoletano e la sentinella Kit Kat a protezione di irruzioni indesiderate.
Tante incombenze, lavoretti e missioni meno innocenti che gli attori hanno il compito di recitare con estrema naturalezza, senza retorica per rendere credibile la storia nella quale sono calati, senza rivolgersi domande o proteste, indifferenti delle conseguenze anche quando fanno sparire cadaveri o li provocano.
IN QUESTO REALISMO nudo e crudo gli attori si muovono nella scena realizzata da Roberto Crea fra impalcature di perenni lavori in corso nella città, fra cumuli di stracci, di immondezza e di rovine scherzando pure, fischiando o canticchiando motivi musicali scacciapensieri di Francesco Forni, in un fondale dove vengono proiettati spezzoni cruenti di sangue con mani che lo asciugano in un contrasto evidente, come ha voluto Saviano, fra due livelli di racconti: quello più istintivo, animalesco, violento di chi agisce e quello ipocrita alla Ponzio Pilato dei mandanti.
Informazioni e prenotazioni:0547/355959
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