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Golden Globe, trionfa Avatar
Notizia pubblicata il 19 gennaio 2010
Categoria notizia : Spettacoli
Nessuna sorpresa, il vento dei Golden Globe soffia su "Avatar" e sul suo mentore James Cameron. Miglior film e miglior regia per la giuria composta dai critici della stampa estera a Hollywood.
Sorpresa, invece, per Jeff Bridges Crazy Hearts miglior attore drama, m a n o n p e r S a n d r a B u llocThe Blind Side, mentre per la commedia premi al bloc-buster Una notte da leone, a Robert Downey Jr.Sherlock Holmes e alla ormai mutante Meryl Streep ("Julia & Julia"). Fra due settimane verifica con le nominations per l'Oscar. Sotto la pioggia, l'immancabile tappeto rosso pieno di divini e, soprattutto, di divine che hanno svuotato le boutique degli stilisti e divagato nei colori: sirena nera/Penelope Cruz, lilla/Bulloc, pesca/Maggie Gyllenhaal, nero/Jodie Foster, nero strizzato /Mariah Carey, tutti con l'obbligatorio nastrino giallo-blurosso Haiti.
Vincono "Avatar" e Cameron, lanciati verso il tetto di sempre degli incassi (e da questi promossi) e forse verso gli Oscar. Battono film meno clamorosi, ma duri e solidi come "Hurt Locker" di Kathrin Bigelow e Precious di Lee Daniels, il trans-genere nglorious Basterds di Tarantino e il riflessivo romantico "Up in the Air" di Jason Reitman.
COSI COME Una notte da leoni si lascia dietro il musical Nine, la leggerezza sentimentale di 500 giorni insieme, il triangolo love di "It's complicated" e il Kitchen-movie Julia & Julia. Insomma, il box-office sembra aver orientato la bussola dei Golden. I premi per gli interpreti confermano la rotta con Robert Downey jr., esilarante Sherlock (salito a 180 milioni) e Sandra Bullock, protagonista drama di "Blind Side", storia americana di redenzione e successo (ormai a 230 milioni).
Fin troppo scontata la scelta della perfezione proteiforme di Meryl Streep che vince nella comed con Julia & Julia (avendo la nomination anche per It's complicated), ma la Bullock era già stata incoronata e restavano solo Marion Cotillard dell'interdetto Nine e Julia Roberts della spy-comedy Duplicity. Botto forse imprevisto nel drama con il glorioso Jeff Bridges, cantante country che fa i conti con la vita e rinasce con la giornalista Maggie Gyllenhaal.
Meno à la page sembrano le scelte per i non protagonisti: il nazi-fool Christopher , madre snaturata e violenta di Precious. Commozione e brividi quando sul palco salgono De Niro e Di Caprio per consegnare a Scorsese intitolato al biggest director (di storie-olossal e prima di Spielberg) di Hollywood Cecil B. De Mille. Delusione, ma solo per il buco della serratura italico, per il miglior film straniero. Nulla da fare per Tornatore. L'alloro va al gelido Il nastro bianco di Michael Hanee, già Palma d'oro a Cannes, e lo consegna Sophia Loren. Per le serie tv, Globe per il drama Mad Mene il teen-musical Glee.