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Rimini – Sempre più alberghi in affitto

Notizia pubblicata il 25 novembre 2010



Categoria notizia : Turismo


A Rimini, sono più di 2.000 le strutture ricettive sulla costa. Un impero che però non riesce a rinnovarsi perché oltre la metà degli alberghi è in affitto. I gestori non investono nelle strutture e gli affittuari tanto meno, ciò porta soltanto al decadimento.

Uno dei problemi più grossi è che manca il ricambio generazionale, i figli degli albergatori non vogliono seguire le orme dei genitori e cambiano mestiere. Molte gestioni che prendono in affitto un albergo per un anno, non hanno la giusta esperienza e ciò rovina la reputazione all’ospitalità romagnola (come nei casi degli hotel Tibidabo e Mosé, la scorsa estate). Molti clienti sono in rivolta, il passaparola influisce negativamente sulle presenze e i dipendenti lavorano aspettando la busta paga che non arriva mai. Quando i conti non quadrano, alcuni affittuari di dileguano senza pagare la proprietà e i fornitori, Patrizia Rinaldis dell’Associazione albergatori ha spiegato che alcuni decidono di spogliare la struttura, portando con se i televisori, phon, condizionatori, suppellettili, servizi di posateria e piatti. Un episodio simile è accaduto poco tempo fa al Leopardi di Rimini e all’hotel Sporting di Riccione.

La Rinaldis ha dichiarato: “Un problema molto serio per il quale non è facile trovare una soluzione. Da anni ci sentiamo promettere, da governi di ogni colore, provvedimenti normativi e sgravi fiscali che servono ad aiutare affittuari e gestori a comprare gli alberghi, mai visti”.

Le gestioni che finiscono nelle mani di avventurieri, praticano una politica di prezzi bassi, che rovina la reputazione dell’hotel e mette i bastoni tra le ruote agli altri alberghi della Riviera.

Rimini ha solo il 40% di hotel gestiti direttamente dai proprietari, seguita da Cattolica con il 54%, poi Bellaria con il 66,5% e al primo posto c’è Misano con il 78,9%.

Gli affitti vengono calcolati in base alle stanze. Una camera per pensione e alberghi a 1 o 2 stelle costano circa 2.000 euro, i tre stelle di qualità dai 3.000 ai 3.500 euro. Facendo due conti, è più conveniente affitare invece di gestire l’hotel. L’assessore provinciale al Turismo, ha affermato: “Premetto che c’è anche un aspetto positivo la voglia di intraprendere e lavorare, con affitti non bassi. Di negativo c’è con tanti affitti, gli alberghi in questione non vengono ammodernati, decadono e non può certo investire l’affittuario, anche se qualche rara mosca bianca lo fa. Servirebbe una legge nazionale per defiscalizzare i passaggi di proprietà”.

Grazie alla Variante alberghi, il Comune è riuscito a fermare la trasformazione degli alberghi in appartementi. Parlando dei ‘mattoni volanti’, l’Aia chiede al Comune di mantenere le cubature a disposizione di altri alberghi senza farle ‘volare’ in campagna per poi diventare appartamenti.