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Al Celebrazioni lo spettacolo di teatro canzone con la regia di Gabriele Vacis La libertà insegnata da Nanda

Notizia pubblicata il 10 febbraio 2010



Categoria notizia : Spettacoli


La scomparsa di Nanda Pivano, lo scorso agosto, ha colto tutti impreparati: perchè da ambasciatrice quale è stata della beat generation nel nostro Paese si era forse abituati a pensarla eternamente giovane, sempre lontanissima dal capolinea terreno.

Invece, nonostante l’energia rimasta sempre immutata nei suoi occhi vispi, alla fine Nanda se n’è andata, quasi volesse ancora una volta ostinatamente seguire le impronte di tutti i grandi uomini - Ernest Hemingway, Cesare Pavese, Jack Kerouac - con cui si è intrecciata la sua vicenda: c’era un’u lt ima avventura da affrontare con loro e lei, naturalmente, non si è tirata indietro.

Lascia un’infinita scia di rimpianti, Nanda Pivano: a chi non l’ha mai conosciuta ma che a lei deve l’arrivo in Italia della più interessante letteratura d’Oltreoceano, ma soprattutto a chi l’ha conosciuta e frequentata, e che oggi ancora sente il vuoto di quel saluto - «Pace e amore» - che ormai non manda più. Giulio Casale - scrittore, autore e cantattore di grande talento - è uno di questi, e proprio insieme a Nanda Pivano, all’ini - zio del 2009, iniziò a progettare uno spettacolo che ripercorresse le tappe della sua avventura lunga quasi un secolo, portando in scena tanto i Diari 1917-1973 (opera pubblicata da Bompiani) quanto i racconti originali che la Pivano ha fatto a Casale negli anni della loro frequentazione. Nasce così La canzone di Nanda, lo spettacolo che stasera alle 21 sarà ospitato sul palcoscenico del teatro delle Celebrazioni.

Un tributo, dunque, che porta la firma registica del bravo Gabriele Vacis e che riporta in scena la Nanda stessa e la sua passione per la letteratura, la musica, la libertà.

«La canzone di Nanda - dice Giulio Casale - è uno spettacolo di teatro canzone e nasce dall’idea di unire i tanti amici e i tanti amori artistici di Fernanda Pivano attraverso una drammaturgia che contenga non solo i riferimenti ai grandi poeti, scrittori, artisti, ma anche le canzoni più rappresentative di un’epo - ca, che segnano anche i tempi della narrazione scenica». «Questo lavoro - aggiunge - nasce perché credo che la lezione libertaria e pacifista di Fernanda Pivano, vera selezionatrice di momenti eccellenti in letteratura e nell’arte in generale, sia quanto mai urgente oggi». Il sipario si apre alle 21, biglietti da 17 a 22 euro.