Albanese, viaggio al termine del lavoro. Protagonista in 'Giorni e nuvole'
Notizia pubblicata il 25 ottobre 2007
Categoria notizia : Spettacoli
Un viaggio al termine della notte. Ma senza mostrare l'alba. Il nuovo film di Silvio Soldini, Giorni e nuvole, presentato ieri a Bologna, é un durissimo j'accuse verso la precarietà del lavoro. Una storia di incubi quotidiani che potrebbero capitare a chiunque.
Il lavoro di un borghese benestante e colto che se ne va. E tutto il resto che gli va dietro. Un crescendo di disagio che vede protagonista il personaggio interpretato da Antonio Albanese, un uomo che fatica a rileggere la realtà dopo il cambiamento drastico della sua esistenza.
I VIAGGI, la bella casa, le cene con gli amici. Tutto é andato per Albanese e sua moglie,
Margherita Buy. E la luce della speranza é quasi impercettibile, non c'é consolazione finale, non c'é tragedia, non c'é epos.
Albanese ha indovinato uno dei suoi migliori personaggi, lontano dal registro leggero a cui spesso si era dedicato in passato.
«Mi piaceva interpretare l'umiliazione di un uomo quando perde il lavoro. La vergogna che prova per questo fatto, condivisa con il pubblico. Non é per il cambiamento economico, prima guadagnava 10mila euro ora 150, ma lo sviluppo interiore delle conseguenze di questo fatto».
A chi si é ispirato per questo personaggio?
«A un mio amico é successa una cosa simile, e la cosa che più mi é rimasta impressa é l'espressione del suo viso, lo sguardo, frastornato. Il senso di disagio, di vergogna».
Più o meno la situazione di un attore a Bologna...
«Certo, un attore a Bologna. Ma il momento é brutto un po' dappertutto, a Bologna come a Parigi. E in ogni caso della situazione bolognese non voglio parlare».
Questa pellicola poteva in effetti essere girata qui, sarebbe stata una città perfetta.
«Sì, ci potevano essere delle immagini bellissime, e il tessuto sociale era adatto. Ma Soldini voleva inquadrature di mare, per questo Genova era perfetta».
Il finale di ''Giorni e nuvole" é lasciato aperto.
Come mai non avete pensato a qualcosa di più drammatico?
«Abbiamo preso in considerazioni molte conclusioni, per questo film. Ma era troppo facile, troppo "buonista" inscenare un suicidio o viceversa la soluzione di tutti i problemi. Io e Margherita Buy ci ritroviamo come persone, ci riavviciniamo. Anche se i problemi non sono spariti».
Il film sarà nelle sale da domani.
Â«àˆ un film di guerra, in realtà - chiosa Albanese - ma le armi sono quelle di una dolorosa battaglia per la sopravvivenza».