Cattolica La Gilmar alla conquista dei nuovi mercati dell'Est
Notizia pubblicata il 08 ottobre 2008
Categoria notizia : Fatti Curiosi
ALLA conquista dell'Est, lontano dall'Occidente depresso dallo tsunami economico. Il gruppo Gilmar pianta altre bandierine sulla mappa dei nuovi mercati: Russia, Romania, Polonia, Ucraina, il Medioriente e la Cina. La moda abbatte gli ultimi mattoni del Muro: il lusso si espande in Paesi «dove c'é ancora voglia di sorriso, mercati che riproducono le dinamiche che noi abbiamo vissuto trent'anni fa», spiega Paolo Gerani, amministratore delegato del gruppo che ha sede a San Giovanni in Marignano.
Il marchio Iceberg si spinge oltre la Piazza Rossa di Mosca, fino agli estremi dell'ex impero sovietico, in città dei nomi impronunciabili. «Europa, Stati Uniti, Giappone sono ormai continenti bloccati. Le maison italiane vanno alla ricerca di mercati nuovi, sulle rotte di una clientela che va maturando, é il caso della Russia. Il gusto femminile é evoluto, la domanda di prodotti raffinati cresce al pari dell'economia. In Arabia Saudita così come nel Kuwait e in Cina».
Negozi in franchising che l'azienda-madre segue curando anche il più insignificante dettaglio. «Non é sempre facile — sostiene Gerani — risolvere problemi legati a differenti culture. Anche le collezioni vengono adattate al paese a cui sono destinate. Nel mercato arabo, tanto per citare un caso, una trentina di pezzi vengono rivisti: gonne più lunghe, spalle coperte. Taglie extrasmall per i giapponesi, più grandi negli Usa».
America, tasto dolente per il made in Italy. Il cambio euro-dollaro non aiuta. «Le oscillazioni della valuta rendono tutto più complicato, le aziende sono costrette a livellare i prezzi e limare i margini per resistere sul mercato statunitense».
Il ‘miracolo' é altrove. Basta sfogliare i piani di sviluppo della Gilma. Varsavia, Chongquin, Volgograd, nel febbraio 2009 il Bahrein, poi ancora Russia e Ucraina. Prima e seconda linea (Ice), un flusso di abiti griffati che sciolgono il cuore delle ‘signore del freddo' e spalancano i portafogli degli oligarchi.
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