Notte d'Oriente fra musica e oppio. Quattro appuntamenti, dalla 'Prova' di Muti all'omaggio a Giacinto Scelsi
Notizia pubblicata il 26 giugno 2008
Categoria notizia : Musica
LA TREDICESIMA serata di Ravenna Festival 2008 propone al pubblico ben quattro appuntamenti. Al centro la Prova d'orchestra di Riccardo Muti all'Alighieri, con la voce di Gerard Depardieu (servizio negli Spettacoli); poi la replica di Sinfonia per una taranta alla Darsena dei Magazzini del Sale di Cervia (alle 21.30).
La giornata si aprirà però con un omaggio a Robert Schumann, proposto dal trio costituito da Paolo Chiavacci, Piero Vincenti, Adriano Tumiatti, all'interno del cartellone Alle 7 della sera (refettorio di San Vitale; ingresso libero appunto alle 19). In programma alcuni pezzi pregiati della produzione cameristica di Schumann; quattro Romanze op. 94 del 1849; ai Pezzi fantastici op. 73 per clarinetto e pianoforte, sempre del 1849; fino ai Mà¤rchenerzà¤hlungen op.132 per clarinetto viola e pianoforte.
CONTINUA poi il ciclo Una dolce ansietà d'Oriente dedicato a Giacinto Scelsi nei vent'anni dalla morte. Il quarto appuntamento, in programma questa sera al Chiostro della Biblioteca Classense (inizio alle 21.30) propone alcuni tra i capolavori pianistici di John Cage e Scelsi interpretati da Markus Hinterà¤user. Il concerto si aprità con uno fra i capolavori di John Cage per pianoforte preparato: tra le corde dello strumento vengono inserite viti, bulloni, elastici, pezzi di plastica, persino delle noci e una gomma da cancellare; si tratta di Sonatas and Interludes composti tra il 1946 e il 1948 in cui Cage, che all'epoca leggeva le opere dello storico e critico Ananda K. Coomaraswamy, esplora i grandi temi emotivi della tradizione indiana: l'eroismo, l'erotismo, il meraviglioso, il comico, la tristezza, la paura, la rabbia, l'odio, la serenità .
Di Giacinto Scelsi verranno invece eseguite due delle suite per pianoforte solo: la decima, intitolata Ka (1954), ruota attorno ai molteplici significati di un termine il cui senso principale si può rendere con 'essenza' (per gli antichi egizi il Ka era l'anima, lo spirito vitale); l'ottava suite, Bot-Ba (1952), é invece un'evocazione del Tibet con i suoi monasteri in alta quota, dei loro rituali, delle preghiere e delle danze.
(foto di http://www.flickr.com/photos/ziowoody)