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Il nuovo show di Geppi Cucciari: 'Care donne, ridiamoci un po' addosso'

Notizia pubblicata il 02 novembre 2007



Categoria notizia : Spettacoli


"MEGLIO DONNA che male accompagnata". Fateci la tara, perchè poi in fondo in fondo anche gli uomini non sono così male. Si vive una volta. Sola. Ma in due é meglio anche se gli affetti sono l'unico settore della vita su cui la volontà  può poco o niente.

 Quando tra arte e vita si apre un abisso, ecco entrare in scena Geppi Cucciari, fin troppo esplicitamente corrosiva nei suoi spettacoli, ma anche maledettamente tradizionale negli schemi mentali con cui conduce la sua vita di donna. Del resto lei non fa mistero del fatto che i suoi monologhi non contengano alcun messaggio nè siano paradigmatici di nulla: «Il mio scopo é dimostrare che quello é solo un lato della vita e lo faccio senza dare alcuna logica o senso compiuto oltre la superficiale disamina comica. Ciò che dico va letto col sorriso: sono cose vere, successe a me e non solo. Ruoto attorno a tematiche femminili diffuse senza pretendere però di fare sociologia d'accatto».

SE ALLORA donne (e uomini) vogliono specchiarsi in un testo che non cerca in alcun modo incupirli ma solo incuriosirli e magari indurli a pensare con leggerezza alla loro condizione di malati sentimentali, Geppi serve stasera a Forlì il suo Si vive una volta. Sola che, con l'avvertenza di cui sopra, offre davvero il meglio della comicità  di questa sarda consacrata da Zelig e ora approdata anche al cinema con la C maiuscola (ha appena finito di girare con Verdone e la Gerini Grande, grosso e Verdone).
Ma é davvero così complicato essere donna e far ridere?
«Non che io voglia smentire questo luogo comune, però penso di aver dimostrato che l'equazione donna-comicità  é possibile. Diciamo che il mestiere é difficile per tutti e le donne sono in numero inferiore perchè partono in meno con quest'ambizione. Nonostante, infatti, abbiano di natura più ironia, più autoironia, più senso critico, a prescindere dal mestiere che si scelgono, poche vogliono fare questo per professione. Se chiedi a dieci ragazze a che cosa aspirino, ti rispondono tutte l'attrice o la starlette, ma la comica no. Gli interessi sono diversi. Quindi siamo in poche non per mobbing o altro, ma perchè poche hanno questa aspirazione».
E una comica che parla di donne che donna é nella vita?
«Se stessi male nei miei panni non farei quello che sto facendo. Però so anche che non sarà  sempre così. Fra cinque anni mi vedo madre. Il che non significa smentire ciò che sono oggi: é una prova di libertà  e autodeterminazione anche decidere di fare un figlio».
Quindi le aspirazioni delle donne sono sempre le stesse dalla notte dei tempi come se il femminismo fosse passato invano...
«Io non sono contro gli uomini, non penso siano peggio di noi. Esistono uomini che sono incapaci di voler bene, ma esistono anche donne che non sanno amare. Il problema é la mancanza di tempo che consenta di guardare insieme dalla stessa parte».
E' questo il motivo per cui anche lei, come migliaia di altre donne, é single?
«Sono single perchè come chiunque non sono padrona di questo settore della mia vita. Il resto lo puoi indirizzare, ci puoi mettere impegno e risolvere tante faccende, puoi bastare a te stessa per qualunque altra cosa, ma in campo sentimentale entra a forza il caso fortuito».
Ci sono però anche tanti single di ritorno. Come mai la coppia scoppia con tanta facilità ?
«Per scarsa pazienza, poca sopportazione. Per molti fattori casuali, ma non dividerei il mondo tra donne vittime e uomini carnefici».
Da che cosa si sente più tradita nel mondo d'oggi?
«Odio la superficialità  che circonda il mio mestiere. C'é gente senza talento che lavora e chi ce l'ha sta magari fermo al palo. Ci sono volgarità  diffusa, bassezza intellettuale. E anche come donna mi offende la volagrità  imperante».
Meglio il modello Sex & The City o Bridget Jones?
«Nessuno dei due perchè nessuno rispecchia la realtà  italiana. Io adoro Sex & the City, di Bridget Jones preferisco il libro al film ma non hanno affatto a che vedere con noi. Riflettono un altro mondo».
Che cosa le fa venire in mente il termine pari opportunità ?
«Una riserva naturale mentre la realtà  é molto diversa. Come detto, nel mio campo, siamo meno perchè partiamo in un numero inferiore. E poi c'é il problema della maternità . Una donna che lavora e fa figli é handicappata in partenza e questo é un dato di fatto incontrovertibile. Pari opportunità  sarebbe intanto rimuovere questo ostacolo alla carriera ponendo la donna sullo stesso piano di competizione senza svantaggiarla per la sua natura».
Che cosa ha in animo di fare adesso?
«Farò un po' di Zelig Circus perchè non potevo essere all'altro essendo impegnata sul set con Verdone. Poi nel 2008 uscirà  un altro libro per Mondadori. Titolo provvisorio: La vita é bella, i fianchi meno».
Torna un altro dei suoi crucci: la taglia. Anche l'immagine rotondetta allontana gli uomini?
«Non lo penso perchè non penso che una donna del mio peso sia grassa. Però é anche una convinzione che ho maturato adesso a 34 anni. Capisco invece che a 15 possa rappresentare un problema relazionale serio perchè il messaggio imperante é che i chili in più non vanno bene e invece non va bene non avere altre doti che gli uomini dovrebbero impegnarsi di più a scoprire».