‘Gemini muse’ senza barriere. Fabbrica delle candele, performance giovani e provocatorie
Notizia pubblicata il 27 maggio 2009
Categoria notizia : Cultura
VIDEO-ART, performance, denuncia: tutto in una scena aperta nello spazio-giovane della Fabbrica delle candele in Piazzetta Corbizzi.
Venerdì, alle ore 18, in quest’isola della creatività giovanile verrà inaugurata la rassegna ‘Gemine Muse’ dal titolo ‘Innesti’, promossa dal Ministero della gioventù, insieme all’Anci in collaborazione col Gai (Giovani Artisti Italiani) e che interesserà 22 città italiane. La pluriennale rassegna vede ogni anno la presenza di giovani che si sono affermati o si stanno affermando nel settore dell’arte contemporanea.
LA MOSTRA FORLIVESE, curata da Rosalba Paiano, ha come protagonisti Armando Lulaj e Margherita Moscardini che, pur con esperienze e linguaggi differenti, lavorano entrambi sul territorio. Armando Lulaj, albanese, è stato presente alla Biennale di Venezia ed ora lo è alla Biennale di Polonia.Il suo lavoro consiste in una performance forte, provocatoria sul tema dell’immigrazione e dei clandestini e di cani feroci a cui è collegata una fotografia dietro un vetro antiproiettile di chiaro significato simbolico.
Margherita Moscardini ha creato un’operazione artistica intrigante e simbolica: attraverso uno stretto sentiero (di fianco alla Fabbrica delle candele) delimitato da due recinzioni, divenuto terra di nessuno, colonizzato da piante e animali e in stato di un totale abbandono, è stata creata una rampa che collega il sentiero ad un alto muro di cinta. Un muro che separa il centro storico della città dal luogo della creatività giovanile. «Mentre il muro è il simbolo della separazione —le parole sono di Rosalba Paiano —, la rampa diventa un auspicio a che questa separazione venga a cadere».
IN OCCASIONE di Gemine Muse sono stati invitati nella stessa area espositiva anche altri due artisti: Maurizio Battaglia e Diego Zuelli in una mostra dal titolo ‘Interferenze’. Battaglia, forlivese, indaga su grandi temi come la divinità, la figura dell’artista, il rapporto storia e arte e lo fa con confidenza, con ironia e con l’uso anche della performance ‘Pastoia’. Zuelli con ‘Rotazione#1’ si occupa di video, ha costruito col computer una materia liquida che si muove creando un vortice con rimandi a Correggio, Clarke, Poe e, non ultimo, Baurman. La rassegna resterà aperta fino al 28 giugno col seguente orario: dal giovedì alla domenica 16-20.
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