Le offerte più convenienti
Prenota gratis
Nessuna commissione

Rimini. Intervista all'attore Cirilli che sarà  uno dei protagonisti dello spettacolo di Capodanno in televisione con Carlo Conti

Notizia pubblicata il 18 dicembre 2007



Categoria notizia : Musica


Cirilli: « Sono un tipo da spiaggia ». In attesa del grande evento, lo abbiamo sentito per una chiacchierata a tutto campo, dove tra confidenze e progetti futuri ha parlato delle sue passioni: dalla recitazione alla scrittura, passando per il recente amore verso la danza.

Reduce dal 4° posto in "Ballando sotto le stelle", come é stato cimentarsi tra merengue e salse davanti a un pubblico di milioni di persone?«Una meraviglia, visto che non era la prima volta che mi dilettavo . Vengo dalla scuola di Gigi Proietti e per dirla in maniera semplice, io sono uno completo.

Almeno ci provo» In che senso, scusi?«Nel senso che ho studiato recitazione, canto e danza. Da Proietti bisognava imparare tutto e le basi io le ho apprese a scuola, con tanto sacrificio, senza mai improvvisare nulla»Neanche agli inizi, quando esordiva nei locali di periferia e doveva combattere con un pubblico non esattamente di lord inglesi?«Beh, sì, lì in effetti ero costretto a improvvisare, anche perchè sennò ti scorticavano vivo. Ricordo che c'era gente che mangiava a tavola mentre io mi esibivo e si girava per urlarmi di finirla o di andarmene a casa. Se non eri pronto e non avevi la battuta pronta, diventavi carne da macello. Però anche quella era una scuola dove ho imparato tanto».

Rimpiange quei tempi?«No, però mi sono divertito veramente tanto. Ho iniziato come attore nel lontano 1986 e da allora ho fatto un percorso bellissimo che a ripensarci mi riempie di orgoglio». Un percorso che l'ha portata anche Rimini, giusto?«Ho avuto la consacrazione al Bandiera Gialla, nella trasmissione "Stasera mi butto", quando nel 1994 ho vinto la sezione "Tipi da spiaggia". Credo che mi abbia portato fortuna, anche perchè io a Rimini sono affezionato sul serio».

Lo dice perchè deve venire a fare il Capodanno?«Lo dico perchè vengo a trovare amici e a fare le vacanze: ho i fatti a testimonianza di quello che dico. E io non ho mai vissuto la città  da turista, ma l'ho sempre vissuta nei suoi aspetti più veri, quelli dell'entroterra o magari nei mesi meno frequentati, quelli invernali».Magari per dare sfogo al lato malinconico presente in ogni attore comico.«Io però non sono un attore comico. Tengo a precisare che sono nato come interprete drammatico a teatro. Solo successivamente ha prevalso la mia vena comica»Approdando a Zelig dove ha conosciuto la grande popolarità .«Lì ho conosciuto una famiglia al quale sono molto legato e in futuro credo che ci ritroveremo. Per quest'anno loro avevano bisogno di facce nuove, io ho presa una nuova strada con Bibi Ballandi (produttore anche di Fiorello, ndr), ma penso che il nostro non si stato un addio».Chi é che la fa ridere in tv?«Il numero uno é Antonio Albanese. Credo che sia il più poliedrico di tutti gli attori in circolazione. Ma ad essere sincero a me piace in generale tutto ciò che fa ridere ed é fatto bene».Il "Bagaglino" di Pippo Franco?«Ecco, quello non é assolutamente il mio genere, preferisco un umorismo un po' più impegnato».Luttazzi e la sua satira politica?«Lui non mi fa ridere, ma solo perchè mette troppo livore, troppa aggressività . Se il suo intento a La7, quando l'hanno fermato, era fare ridere non c'é riuscito. Ma é un'opinione e per l'artista ho massimo rispetto»."Ballando sotto le stelle": con chi é rimasto in contatto?«Lì sa che siamo usciti a cena tante volte sono nate delle amicizie vere? La più simpatica é la Pivetti, che si é rivelata una persona meravigliosa, e poi metto subito dopo Massimo Lopez e Licia Colò, con i quali orma ci sentiamo spesso».I progetti che l'attendono per il futuro?«Sto allestendo uno spettacolo teatrale che potrebbe approdare anche in televisione e darmi parecchie soddisfazioni. L'obiettivo é comunque quello di regalare al pubblico un repertorio a 360° e credo di poterlo fare. Uno spettacolo cucito addosso in stile Fiorello. Ma sto facendo un esempio, non un paragone»Comunque, il tempo dei tormentoni "Chi é Tatiana" é finito.«Ma i tormentoni non li rinnego, anzi. Sono un modo semplice per scardinare le porte della popolarità  e riuscire a proporre poi repertori più ampi e articolati. L'importante é andare oltre e non fermarsi mai».