Le offerte più convenienti
Prenota gratis
Nessuna commissione

Il futuro di Rimini progettato dagli ingegneri. Niente auto a mare della statale, A14 in trincea e spazio a bici e pedoni

Notizia pubblicata il 13 dicembre 2007



Categoria notizia : Cultura


VIA PULLMAN E auto, anche dei vacanzieri, dalla zona turistica. Anzi, veto assoluto - tranne che per arrivo e partenza - di circolare a mare della Statale 16. e autostrada, con la terza corsia, «in trincea» a raso incassata nel suolo in modo da ridurre impatto visivo e inquinamento acustico e ambientale.

Sono due punti forti della proposta dell'Ordine degli Ingegneri - Centro nazionale di studi urbanistici di Rimini, illustrata dal presidente Marco Manfroni, da Sergio Pesaresi (Commissione urbanistica e architettura) e Rolando Renzi, Censu, Centro nazionale studi urbanistici. Va da sé, tutti e tre ingegneri. « La proposta é volutamente priva di riferimenti normativi e tecnici, per ora vuole essere un contributo alla riflessione e al dibattito», ha esordito Manfroni. La proposta, già  formulata dall'Ordine al «Tavolo permanente della mobilità  del Comune di Rimini», organismo nato un annetto fa, del quale fanno parte anche gli ingegneri, con una ventina di soggetti diversi, punta «all'individuazione di un modello condiviso di sviluppo sostenibile della città Â». «Ma il Tavolo mobilità  - avverte l'Ordine - funzionerà  solo se dialogherà  con Piano strategico, Piano strutturale e strumenti urbanistici».

« Dal dopoguerra Rimini non ha mai avuto progettualità  - dice Pesaresi -. Prima si é costruito , poi si sono collegate le costruzione con le strade. In più a Rimini, schiacciata tra mare e collina, é attraversata da reti importanti di infrastrutture: ferrovia, autostrada, via Romea. Poi arriverà  la complanare, affiancando l'autostrada e creando un nastro largo ben 50 metri, come un campo di calcio, con 10 corsie! E problemi di inquinamento e impatto ambientale, già  oggi serio».

Tanto sensate quanto generiche le proposte degli ingegneri per «uno scenario unico e condiviso»: «rivoluzione gentile del traffico» con diritto di precedenza dei pedoni sulle auto, ai disabili nei confronti dei pedoni, ai pedoni verso i ciclisti, ai ciclisti verso le auto. Considerare «l a mobilità  delle persone, non delle auto», e con la logica del centro commerciale: «non si entra in negozio con l'auto, ma con un insieme coordinato di servizi». Poi un crescendo rossiniano di isole residenziali («ci si sposta a piedi o in bici, i bimbi giocano per strada»), centro storici di quartiere, ore senz'auto, piedibus (gruppi organizzati di bimbi accompagnati da adulti a scuola), lungomare pedonalizzato, al mare con bici o bus, parcheggi attorno ai centro storici attrezzati con carrelli spesa e bici a nolo, parcheggi scambiatori, parcheggi ciclabili con precedenza alle bici sulle auto negli incroci misti, «non come oggi».

In più, obbligo di carburanti ecologici, car sharing, piano regolatore degli orari per non intasare le strade ecc. Unico punto non generico - sarà  un caso - nella «contrarietà , e solo qui siamo in contrasto col Tavolo mobilità  - al collegamento tra via Roma e piazzale Kennedy con una nuova strada, che passerebbe vicino all'asse verde del parco Cervi».
(photo by K2D2vaca)

Â