Fuochi d'artificio. Il frisbee è un boomerang.La festa del Paganello scatena l’indignazione
Notizia pubblicata il 10 aprile 2009
Categoria notizia : Sport
QUELLA festa, più che un frisbee, si è rivelata un boomerang… Decine di telefonate alla polizia, alla nostra redazione. E tanti riminesi indignati, per quei fuochi d’artificio sulla spiaggia, nei giorni in cui tutta l’Italia piange e si raccoglie in silenzio per le vittime del terremoto.
No, non è andata giù per niente ai riminesi la festa che il Paganello ha organizzato giovedì sera sulla spiaggia (al bagno 10), per dare il benvenuto ai 1500 atleti del campionato mondiale di frisbee.
Non tanto per la musica e i banchetti in riva al mare, quanto per i fuochi d’artificio che hanno illuminato il cielo di Rimini, alle 23, per una decina di minuti. Festeggiamenti che in tanti hanno giudicato a dir poco stonati, e che hanno scatenato sia giovedì sera che ieri mattina tantissime proteste.
«Non avevamo idea che la città avrebbe reagito così, ce ne scusiamo. Non volevamo ferire la sensibilità di nessuno», si affretta a precisare, il giorno dopo, Giuseppe Carpi, presidente della Cota & Tequila production (l’associazione che organizza il Paganello). Ma ormai la frittata era fatta… «In realtà – spiega Carpi – alla vigilia ci eravamo posti il problema. Abbiamo valutato se era il caso di annullare la festa». Ma ormai la ‘macchina’ del Paganello si era messa in moto. «Annullare la festa era impossibile, non saremmo riusciti a contattare in tempo tutti gli atleti, in particolare gli stranieri (al Paganello arrivano da tutto il mondo).
Così abbiamo deciso di mantenere la festa, e abbiamo anticipato e ridotto i tempi dello spettacolo dei fuochi d’artificio, evitare di andare oltre la mezzanotte. Così non avremmo sconfinato nella giornata di ieri, di lutto nazionale». I fuochi ci sono stati lo stesso (quando potevano essere annullati), anche se per solo 10 minuti. Poco, ma quanto basta a suscitare la giustificata reazione di sdegno della città. «Ci scusiamo con Rimini e i riminesi, non volevamo – continua Carpi – E comunque il Paganello è molto vicino alle popolazioni colpite dal terremoto. Ieri mattina abbiamo sospeso, alle 11, in contemporanea con l’inizio dei funerali di stato, tutte le gare.
E una buona parte del ricavato degli stands gastronomici nel villaggio del Paganello andrà agli abruzzesi». Anche perché il campionato di frisbee, spiega Carpi, è stato «direttamente colpito da questa tragedia. Due atleti, de L’Aquila e di Roseto degli Abruzzi, che venivano ogni anno a Rimini per il Paganello, quest’anno hanno dato forfait. Uno di loro, col terremoto, ha addirittura perso la casa. Ecco: noi daremo direttamente a loro una parte dei ricavi del villaggio». Ma quei fuochi sulla spiaggia, quelli andavano proprio evitati.
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