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Un 'funerale blues' contro la pedonalizzazione. Il 5 giugno corteo musicale da via Mascarella a Bologna

Notizia pubblicata il 25 maggio 2008



Categoria notizia : Musica


UN FUNERALE blues per salvare la città . Una celebrazione della vita possibile passando attraverso la rappresentazione della fine. Sarà  l'ironia a salvarci? Lo credono i quarantenni "trasversali", come amano definirsi, dell'associazione 40x40, che, sotto la guida "spirituale" del poeta Davide Rondoni auspicano il diradarsi della cappa che, a loro dire, soffoca una città  una vota riferimento obbligato dell'arte e della frenesia vitale europea.

E, per raccontare l'abisso e la resurrezione voluta, hanno scelto la via del teatro. COSàŒ, giovedì 5 giugno, alle 21, un corteo funebre, copia perfetta di quelli che si snodano per le strade di New Orleans, dove la religione animista ha mescolato la spiritualità  cristiana con l'edonismo tribale africano, partirà  dal Bravo Caffé, via Mascarella «epicentro», dicono i 40, della futura pedonalizzazione totale e quindi di tutte le distorsioni che segnano le notti (e non solo) a Bologna.

«Sarà  una festa, in realtà  - assicura Corso Buscaroli, avvocato di giorno e pianista per passione, agitatore di tante jam session nel circuito del jazz cittadino -, una reazione spontanea all'oscurantismo che ci contagia, alla fobia del controllo che sembra essere l'unico reale interesse di questa giunta. Così le attività  lecite sono costrette in un sistema che le rende invivibili, quelle illecite fanno ormai parte del panorama metropolitano».
Meglio un funerale, allora.

«Un Dolce Vita Funerale Blues contro il male di vivere che aleggia sulla città Â». «Allestiremo - spiega Max Cattoli del Bravo Caffé, una big band, abbiamo chiesto a tutti i jazzisti bolognesi, quelli che la notte suonano al Bravo, alla Cantina, al Chet Baker di suonare per le strade.

Una lunga jam session sui temi eseguiti durante i funerali di New Orleans. La processione lascerà  il locale di via Mascarella per arrivare in Piazza Maggiore, con due tappe intermedie in altri club della zona. In Piazza verrà  messo in scena un processo, secondo i metodi dell'Inquisizione, ad un gestore di locale».
I capi di imputazione?
«Tutti quelli ai primi posti della lista di attività  che questa giunta vorrebbe azzerare. Suonare dal vivo, leggere poesie, bere vino, fermarsi a chiaccherare sulla soglia... Poi ci sarà  la sentenza e la condanna. Confisca del posto e pubblica fustigazione. Così la notte in città  ritroverà  la sua pace immutabile».

Un funerale non é un messaggio troppo pessimista?
«Al contrario - continua Cattoli -, perchè l'idea é spiegare che il fondo é stato toccato. E il funerale può essere il prologo di una resurrezione che tutti vogliamo fortemente. D'altro canto nello slogan dell'iniziativa c'é anche l'espressione Dolce Vita, che, certo, nel contesto suona un pò amara, ma é un segnale che può farci immaginare una rinascita. E poi i funerali di New Orleans sono gioiosi, i nostri jazzisti suoneranno su partiture blues tradizionali e saranno accompagnati dai residenti che, con le loro lacrime, faranno sentire all'amministrazione la voce autentica della strada».
Un altro frammento di esperienza jazz della zona, la Cantina Bentivoglio, condivide il progetto, ma, come dice il direttore del club, Giovanni Serra Zanetti, «per ora siamo alla finestra.

Ci sentiamo vicini allo spirito dell'iniziativa, ma la vivremo da spettatori».
Per tutti gli altri, invece, il funerale sarà  l'occasione per una parata per le vie del centro storico, un lamento che si alzerà  in cielo per raggiungere i piani alti di Palazzo d'Accursio dove si decide il futuro di questa zona che una pedonalizzazione totale rischia, secondo loro, di cancellare dalla mappa della creatività  cittadina.

Foto by http://www.flickr.com/photos/forezt/