Le pesche hanno retto Un boom per i cereali
Notizia pubblicata il 13 settembre 2007
Categoria notizia : Cultura
L'AGRICOLTURA cesenate respira una boccata d'ossigeno avviandosi al termine di una stagione estiva che ha visto le pesche reggere l'urto della concorrenza straniera e i cereali guadagnare terreno insieme ad albicocche e susine.
E l'inverno promette anche meglio.
SONO I DATI e le stime che emergono dai primi bilanci di sindacati, associazioni di categoria e imprese agricole.
"L'ortofrutta -comincia Maurizio Tortolone di Confagricoltura -sta attraversando un momento migliore rispetto all'anno scorso, anche se la situazione non è ancora del tutto soddisfacente. I problemi sul tappeto rimangono gli stessi e la concorrenza si fa sempre più spietata.
Ridurre la produzione per sperare in un aumento dei prezzi non è la soluzione giusta, perchè quello che non viene raccolto dai nostri alberi viene sostituito con i prodotti stranieri.
A dare una mano ai bilanci quest'estate ci hanno pensato soprattutto i cereali, col grano che ha visto un boom del prezzo rispetto ai listini dello scorso anno.
In ogni caso bisogna radicare i prodotti di punta, la pesca su tutti, e distribuirli nel territorio".
A CONFERMARE il trend positivo ci sono anche le parole di Gianfranco Montaletti, responsabile sindacale della Coldiretti di Cesena: "Il mercato ortofrutticolo sta lanciando buoni segnali e anche il nostro territorio ne beneficia.
Ancora è presto per sbilanciarsi e tirare le somme, però sembra che quest'anno le cose siano andate meglio rispetto alla passata stagione.
Questo però non significa che tutti i problemi sono stati risolti, anzi le questioni da affrontare sono tante e spinose.
Prima di tutto i giovani investono meno nel settore e i risultati sono i tanti frutteti che anno dopo anno vengono abbattuti.
Poi c'è il problema dell'acqua, che deve essere risolto in maniera strutturale. Bisogna realizzare laghi artificali e capire che l'acqua impiegata per l'agricoltura non è sprecata.
Piove sempre meno, è un dato di fatto, e allora bisogna sedersi attorno a un tavolo e studiare una soluzione".
UN ALTRO problema sollevato da Coldiretti è quello inerente la manodopera, impiegata in grande quantità per la raccolta di fragole e di pesche oltre che per la vendemmia: "Si deve ragionare insieme al sindacato per evitare che i costi dei salari pesino i maniera opprimente sulle imprese agricole schiacciate da una concorrenza straniera che applica ben altre tariffe".
DI PRUDENTE ottimismo parla anche Renzo Piraccini, direttore generale di Apo Fruit: "E' stata un'annata positiva, ma certo non entusiasmante.
L'anno scorso avevamo raccolto circa 600.000 quintali di pesche, quest'anno siamo arrivati a 650.000, circa il 10% in più.
La quantità è aumentata e il prezzo probabilmente diminuirà un po'.
Per i produttori andrà meglio dello scorso anno, ma di certo non ci sarà da navigare nell'oro. Il prezzo a loro corrisposto varia dai 40 ai 50 centesimi al chilo.
A luglio per di più abbiamo dovuto fare i conti con il maltempo dilagato in buona parte d'Europa, che ha frenato le esportazioni.
Le fragole invece hanno tirato il freno, visto che la raccolta è andata in buona parte bruciata dal gran caldo di inizio estate, ma ottimi segnali sono arrivate dalle albicocche, 52.000 quintali raccolti quasi tutti nel cesenate, con una crescita del 20% rispetto all'anno scorso. Soddisfazioni sono arrivate pure dalle susine.
Anche le prospettive per l'inverno sono buone: la produzione di mele, pere e kiwi a livello europeo è notevolmente calata (in Italia invece è rimasta costante), il che comporterà probabilmente un aumento dei prezzi corrisposti ai produttori".
foto by *Sim