Sajano, quando dalla fonte sgorga la storia
Notizia pubblicata il 24 ottobre 2007
Categoria notizia : Cultura
E' RIMASTA per anni coperta dalla vegetazione, ed é forse grazie a questa "protezione naturale" che si é salvata dall'aggressione di vandali e ignoranti.
Fino a non moltissimi anni fa non esisteva più neanche il sentiero per raggiungerla.
Ora grazie ad un'impegnativa opera di restauro voluta dal Comune, é tornata all'antico splendore, pronta a tornare protagonista della storia cittadina e meta di pellegrinaggio per pesaresi e turisti.
Parliamo dell'antica fonte di Sajano, conosciuta nei secoli per la limpidezza e salubrità delle sue acque, a cui venivano riconosciute proprietà benefiche e persino curative.
Dopo numerosi tentavi finiti nel nulla, finalmente gli sforzi profusi dagli uomini del Centro operativo hanno portato buoni frutti.
Questo pomeriggio alle 15,30 le antiche sorgenti di Sajano (a poche centinaia di metri dalla strada panoramica Ardizio) saranno ufficialmente inaugurate, mentre alle 18, nell'auditorium di palazzo Antaldi, sarà presentato il volumetto "La Fonte di Sajano" curato da Silvio Picozzi, che ha pazientemente recuperato i documenti storici disponibili assemblandoli in un opera completa e piacevole.
SECONDO quanto riportato da uno studio dell'ingegner Aldo Benvenuti, la fonte di Sajano appartiene al bacino imbrifero del Genica e con le sue acque alimentava il braccio del rio che confluisce nel tronco principale del torrente, all'altezza del cimitero. L'impatto inquinante della civiltà ha purtroppo eliminato la rinomata qualità delle acque (oggi non é più potabile), nota da millenni, e usata per dissetarsi già nel IX secolo a.C. dai Piceni, che avevano creato un loro insediamento proprio tra Novilara e Trebbiantico. Come ricostruisce Picozzi, "fin dall'epoca dei romani, la strada della nostra fonte fu sicuramente la sola via di collegamento tra Pesaro e Fano.
Con molta probabilità fu anche il tracciato della primitiva strada che prese poi il nome di Flaminia" e questo conferma la sua importanza strategica. La struttura, così come restaurata, é il risultato di lavori completati nel 1773.
"SI TRATTAVA di acqua purissima-racconta il vicesindaco Ilaro Barbanti, entusiasta del risultato-usata per fini medici, ottima per curare gotta e calcoli. Tra l'altro fu la prima acqua minerale imbottigliata della storia. Intuite le potenzialità alcuni imprenditori pesaresi la commercializzarono portandola fino alla fiera di Senigallia.
La fonte ha funzionato fino al 1960 poi é caduta nell'oblio. Grazie alla minuziosa opera del centro operativo, e in particolare di Aroldo Pozzolesi, che ci ha lavorato con grande passione, l'abbiamo restituita alla città ".
"E' un'impresa-ha concluso Ceriscioli-che ci consente di riscoprire un luogo della comunità , restituendoci parte delle nostre radici. Invito tutti i cittadini a visitarla, percorrendo possibilmente a piedi il suggestivo sentiero".
foto by _jer_