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La storia della fontana in piazza Cavour

Notizia pubblicata il 11 luglio 2011



Categoria notizia : Cultura


Gli anni passano, le persone cambiano ma i monumenti restano. Grazie a loro possiamo ricordare le nostre origini, come dei segnalibri nelle pagine di storia. Uno di questi è la fontana di piazza Cavour ‘Il bar della pigna’ da cui continua a sgorgare acqua fresca.

L’8 agosto del 1502 un illustro viaggiatore si formò proprio alla fontana: Leonardo da Vinci accompagnato dal Duca Valentino, il genio toscano che ascoltando l’armonioso suono dell’acqua che sgorgava dalle cannelle, costruì un organo originale che invece di utilizzare l’aria aveva diverse cadute d’acqua.

Nel 1541, Paolo III Farnese visitò la città per tre giorni e decise di finanziare la ristrutturazione della fontana che l’anno precedente era stata danneggiata da fuochi d’artificio che erano stati collocati all’interno della vasca. Il gesto del papa viene ricordato grazie all’iscrizione “PAVLI III/PONT. MAX./MVNVS” visibile accanto agli abrasi simboli araldici. Il rifacimento fu completato nel 1543.

La grande pigna è stata realizzata dai giacobini che nel 1807 al seguito di Napoleone decisero di porla sulla sommità della fontana come simbolo laico dell’abbondanza. La pigna sostituì la statua di san Paolo (collocata sulla fontana nel 1545), scultura che fu mutilata dai francesi anticlericali e antinobiliari, ma che è riuscita a sopravvivere fino ai nostri giorni ed è esposta presso il Museo della Città. I francesi cancellarono anche le armi gentilizie dei consoli riminesi negli stemmi che decorano il complesso sottostante.

Tra le leggende ci sono quelle sul ‘doppio’ sotto terra che dal 1840 collegava la fontana con gallerie sotterranee. I racconti narrano di frati bianchi che rapivano giovani ed impudenti donne che attraversavano la piazza di notte e le portavano al convento a Covignano usando il praticabile e le numerose grotte ipogee del colle.

Con l’arrivo delle fotografie, ci sono tanti scatti in bianco e nero che mostrano acquaioli che attingevano l’acqua dall fontana per poi venderla nelle strade dei borghi e rioni cittadini. La fontana era importante anche per la vendita del pesce, prima dell’edificazione della Pescheria nel Settecento. Una struttura che è sopravvissuta al passare degli anni e resta tutt’ora un simbolo della nostra terra.