Fisco, il monito di Bertone Pagare le tasse è un dovere
Notizia pubblicata il 20 agosto 2007
Categoria notizia : Turismo
RIMINI - La verità, che per il Meeting è «il destino per il quale siamo stati fatti», stavolta non richiede alcuna ricerca. «Le tasse bisogna pagarle, sta scritto nel Vangelo». Il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, boccia la proposta di sciopero fiscale della Lega. «Noi siamo con il Vangelo, che dice "date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio". Siamo con San Paolo, che invita i cristiani a pagare le tasse.
Tutti dobbiamo fare il nostro dovere di pagare le tasse, secondo leggi giuste e destinando i proventi di esse ad opere giuste e all' aiuto ai più poveri e ai più deboli». Il capo della diplomazia vaticana sceglie parole molto chiare. «Io ai politici cito sempre il Salmo 71 della Bibbia, che dovrebbe essere il programma del politico cristiano: rendere giustizia ai poveri e salvare la vita ai miseri. Il politico deve fare sì che non ci siano ingiustizie nella distribuzione delle risorse dello Stato». Messaggero di Papa Ratzinger, il Segretario di Stato ha celebrato ieri la messa che ha aperto il 28º Meeting. Subito dopo, incontrando i cronisti, di fronte alla domanda sullo sciopero fiscale non ha esitato un attimo: «La nostra posizione è chiara ed è anche nota. Secondo il Vangelo». Ha parlato anche di don Gelmini («Ho migliaia di problemi che riguardano tutto il mondo. Non ho ancora potuto approfondire. Questa cosa deve essere valutata con la massima obiettività») e della vicenda degli altri tre preti torinesi accusati di molestie sessuali: «Sarà la magistratura ad accertare ciò che è veramente accaduto e quindi cancellare ciò che è fantasia e invenzione. Sì, io Giancarlo Caselli ci siano sentiti, come ex allievi del liceo salesiano Valsalice, ed abbiamo pensato di scrivere la lettera a Famiglia Cristiana». Ma è il chiaro no allo sciopero fiscale a scatenare la polemica. Roberto Calderoli, della Lega, cerca di girare la frittata e annuncia felice che «le dichiarazioni del cardinal Bertone sono il miglior viatico per la rivolta fiscale, una vera benedizione». Questa la sua interpretazione: il cardinale dice di pagare le tasse solo se sono giuste ma in Italia le tasse sono inique, dunque è giusta la rivolta. «La rivolta - aggiunge - toglierà la benzina alla macchina degli sprechi. Impedirà una Finanziaria come quella dell' anno scorso che ha drammaticamente aumentato le tasse e messo in ginocchio il Paese». Per Adolfo Urso di An «il fisco deve essere equo e le risorse pubbliche spese bene, così purtroppo non è», ma «lo sciopero fiscale è assolutamente sbagliato». Il capogruppo Udc Luca Volontè sgrida invece «chi vuole tirare per la giacchetta il cardinale e usare le sue parole in un senso o in un altro. Sono persone che non conoscono la dottrina sociale della Chiesa». Secondo Mario Ferrara di Forza italia «anche Bertone bacchetta Prodi». Nel centrosinistra si mettono sotto accusa soprattutto le parole di Calderoli. «Il cardinale Bertone - dice Clemente Mastella, segretario dell' Udeur - ha semplicemente voluto fare un richiamo ai doveri di ogni cittadino onesto. Ci dispiace che Forza Italia e Lega ne abbiano strumentalizzato le parole. Non ci si può esimere di versare tributi se si vogliono servizi efficienti, che guardino anche e soprattutto agli ultimi». Per Marco Rizzo dei Comunisti italiani «Calderoli non deve cercare investiture divine o pseudo tali: il Medioevo è finito». «I leghisti - sostiene Franco Monaco, deputato dell' Ulivo - scherzino con i fanti e con i celtici ma la facciano finita con la bufala di difendere la civiltà cristiana». Lo Sdi invece attacca il cardinale. «Predica bene - dice Angelo Piazza - ma razzola male. La Chiesa paghi l' Ici». Salomonico è infine Rocco Buttiglione. «Le tasse si devono pagare e così sono serviti i sostenitori degli scioperi fiscali. Ma i governanti devono pretendere solo tributi effettivamente necessari per opere indispensabili per il bene comune».
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