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E In Uscita il Film Amore liquido La prima proiezione al Cinema Lumière
Notizia pubblicata il 24 febbraio 2010
Categoria notizia : Spettacoli
L'instabilità del lavoro, l'impossibilità di fare progetti, l'incapacità di relazionarsi agli altri la catena di fragilità tipiche del mondo contemporaneo, non può che tradursi, irrimediabilmente, in un desolante precariato degli affetti. Ne è un esempio eloquente Mario affetto da pornodipendenza, simile a una monade leibniziana si aggira per le strade di una Bologna estiva, e quindi assolata e pressoché deserta. Incontrare Agatha, una donna in carne ed ossa, non basterà a stanarlo dalla rassicurante tana della realtà virtuale, fatta di chat, autoerotismo e video porno scaricati da internet.
Mario è il protagonista di “Amore liquido”, come l'omonimo saggio del sociologo Zygmunt Bauman, da cui prende le mosse il primo lungometraggio di Marco Luca Cattaneo, nato a Carrara e laureato al Dams di Bologna.
La prima proiezione (si spera non l'unica) è in programma stasera, ore 22.40, al Cinema Lumière, nell'ambito del concorso per corto e mediometraggi “Visioni Italiane”. Prodotto da Nicola Fontanili insieme all'Associazione culturale bolognese voè, il film, spiega Cattaneo, «È un piccolo progetto indipendente e a basso costo, girato in digitale a Bologna in sole tre settimane.
Per realizzarlo ci sono voluti 15mila euro. Gli attori e il cast tecnico hanno lavorato in quota partecipativa, quindi sono tutti coproduttori ». Il tema della pornografia, svuotata ormai della sua carica rivoluzionaria e diventata una mera ossessione consumistica al pari di shopping e droghe, fa di “Amore liquido” un film coraggioso, e proprio per questo votato a un destino piuttosto incerto in un Paese come il nostro, dove un moralismo stratificato da secoli sembra aver corrotto il Dna stesso dell'italiano medio. Ne è ben consapevole, oltre al regista, l'attore Stefano Fregni (è lui a vestire i panni di Mario), volto noto nel mondo teatrale e televisivo per aver partecipato a numerose fiction, a differenza di quasi tutto il resto del cast, composto da attori alla loro prima esperienza «Il film è un pugno nello stomaco sottolinea l'attore bolognese - che mette a nudo la pornodipendenza intesa come psicopatologia, un problema molto più esteso di quanto si pensi.
se la pornografia è lo spunto principale, la storia si apre poi alla solitudine. Non soli Mario, ma tutti i personaggi del film sono soli. Quanto alla sua distribuzione, in Italia sarà quaslo i impossibile. Cercheremo di imitare predecessori illustri, come i registi Vittorio Moroni e Giorgio Diritti, ma le strategie sono ancora da elaborare». Dopo la proiezione, stasera, ci sarà l'incontro con Cattaneo, Stefano Fregni, Pina Randi (nel film è la madre anziana e malata di Mario), e Annalisa Verza, docente di filosofia del diritto e autrice del libro “Il dominio pornografico”.