Parata di vip per il ‘Fidelio’: 'Puro incanto'. Ieri l’attesa prova generale
Notizia pubblicata il 19 novembre 2008
Categoria notizia : Spettacoli
AMORE e violenza, potere e oppressione. Fendenti di emozioni che si aprono in una scena austera dominata da una ghigliottina e una parata di vip, dirigenti bancari, imprenditori e figure di spicco del mondo della cultura, che applaudono all’ennesima affascinante liaison tra Claudio Abbado e Ferrara. In una parola: «Fidelio».
Che domani avrà la sua prima ma ieri, alla prova generale — attori in costume di scena, orchestrali casual —ha scatenato tutta la sua potenza al Comunale grazie all’impegno di Cassa di Risparmio di Ferrara e Fondazione Carife.
«ABBIAMO voluto organizzare questo bel ricevimento alla prova generale — dice il presidente della Cassa, Alfredo Santini, che ieri ha ‘accolto’ quasi 500 persone —. Cosa dico? Questi ‘Fidelio’ è stato un grande spettacolo. E’ stata una gran bella dimostrazione rispetto all’esterno e dal punto di vista artistico, davvero». E’ soddisfatto Santini: e non si può non ricordare che la produzione di quest’opera — l’unica di Beethoven — vede proprio Cassa di Risparmio di Ferrara, Fondazione Carife e Porsche Italia a sostegno di Eni, che è lo sponsor principale. Fra i tanti che ieri nel tardo pomeriggio hanno apprezzato il «Fidelio» di Abbado, anche l’ex ministro alle attività produttive Antonio Marzano. E sono stati ricevuti da Santini e dal presidente della Fondazione Carife Sergio Lenzi anche Antonio Patuelli, presidente del gruppo Cassa di Risparmio di Ravenna, e consorte.
«Questo ‘Fidelio’ è un grande evento culturale. E Abbado, che ho avuto il privilegio di seguire spesso, ha una sensibilità e un’autorevolezza superiori, con un controllo grandissimo e una formidabile duttilità». In un momento nefasto per il mondo del teatro, «questo ‘Fidelio’ dimostra come Ferrara — spiega Patuelli — sia una capitale della cultura». Efficacissima è la scenografia, secondo chi ha avuto la possibilità di seguire questa prova generale: «Su tutto troneggia una ghigliottina — chiude Patuelli — che alla fine viene però travolta da un sole illuministico, il sole illuministico della libertà. Un risultato di altissimo livello».
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