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TUTTI A ' CACCA - DISCO' SFIDANDO IL VESCOVO

Notizia pubblicata il 20 giugno 1994



Categoria notizia : Turismo


RIMINI - "Bacio... cacca. Lingua... cacca. Dito... cacca". Vai, con la parola liberatoria urlata sul ritmo sudamericano. Si divertono, ridono, ballano, i duecento bambini accompagnati dai genitori alla "Cacca Disco" di Fiabilandia. A vederli lì, con i visini truccati da farfalla o da leone, fare i circoli con "zia Patti" o Corrado del Club Latino, sembrano proprio a loro agio.

Quella "trasgressione" denunciata dal vescovo di Rimini per la discoteca 0-12 sembra lontana anni luce. E infatti, nonostante l' anatema di monsignor De Nicolò ("i mercanti della notte esaltano e fanno diventare di moda anche per i più piccoli la trasgressione e la volgarità"), "Cacca Disco" è stata inaugurata ieri sera con il plauso di mamme e papà. "Abbiamo avuto però la benedizione di Famiglia Cristiana", sorride Tiziana Cipelletti, la direttrice di Fiabilandia. Non lo dice, ma fa capire che basta conoscere il parco giochi di Miramare per sapere che di trasgressivo a Fiabilandia non c' è proprio nulla, tantomeno il nome che i bambini hanno scelto per la loro discoteca. Anche perché di discoteca vera e propria non si tratta. Dimenticate le piste buie ed ultramoderne dei locali di tendenza per sballati e modaioli. "Cacca Disco" è semplicemente un tendone blu, con la moquette gialla, che ha al centro una pista dove alcuni ragazzi, specializzati nei balli sudamericani, insegnano ai bimbi alcuni passi di salsa, merengue e menehito. Non ci sono luci stroboscopiche, non c' è il volume martellante. Al "Pipì Bar" (non poteva chiamarsi in altro modo), con tanto di mini-sgabelli verdi e blu stile pub inglese, si versano solo bicchieri di aranciata, Coca Cola e succhi alla pesca. Tutto a misura di bambino, in perfetta linea con una riviera che ha inaugurato l' estate all' insegna del "basta con lo sballo". Alle 21 c' è già un gruppo di bambini davanti alla porta d' ingresso di "Cacca Disco". "Dieci anni sotto", sta scritto sulla parete arancione che ha due porte a forma di chiave. "Perché sono qua? - dice Paola, una mamma di Torino che tiene per mano la piccola Lucia -. Un po' per curiosità, un po' perché penso che i bimbi si divertano a ballare". Paura di un' imitazione dello sballo in miniatura? "Ma che trasgressione - incalza Renzo, milanese in vacanza, padre di Tommaso di sei anni - qui è tutto all' acqua e sapone". I bimbi di sei, sette, dieci, undici, dodici anni, sono impazienti. Mara, una bella ragazza bionda, cerca di tenerli buoni truccando la faccia ai piccoli ospiti. Quando il dee jay "Fiorino" attacca con il "Cacca Disco" i mini-ballerini si scatenano. Seguono Corrado, in pantaloni coloratissimi da clown, in movimenti che sono più ginnastica che ballo. Elisa, un' altra animatrice, improvvisa un girotondo in ginocchio. Dietro a Silvana vanno in fila i più piccoli sgambettando come possono. Sull' hully gully dei "noi siamo i watussi" inizia il coro. Ma fra un brano e l' altro parte come un tam-tam la parola d' ordine: "Cacca". Ridono come i matti, quando la pronunciano. "E' la loro rivincita sui grandi", filosofeggia una mamma. "Papà, perché tutti questi fotografi?", chiede timido Emilio, un biondino di sette anni. Anche quei flash li fanno sentire protagonisti. Arriva la torta di frutta per festeggiare la prima notte della disco-baby. "Viva la cacca", è scritto sulla montagna di panna. Tra un ballo e l' altro si arriva alle 23. A "Cacca Disco" non si fanno le ore piccole. I bimbi cominciano a strizzare gli occhi. La loro notte trasgressiva finisce qui. Al ritmo dell' hit di Jovanotti "e no che non m' annoio".