Il futuro che verrà: le ipotesi sono in piazza E’ alle porte il festival di Marino Golinelli
Notizia pubblicata il 04 marzo 2009
Categoria notizia : Eventi
FULL immersion nella scienza, sperando che dai suoi protagonisti ci arrivi qualche squarcio di luce chiarificatrice. Sull’emergenza ambientale. Sulla crisi energetica. Sullo stato (che definire in declino è dire poco) della ricerca. Sulla percezione di rischi incombenti che accompagna i nostri giorni e le nostre notti. Sul dissesto del clima.
Ma sempre con l’occhio alle ipotesi su ciò che ci attende nei prossimi decenni. Immaginare il futuro è dunque lo slogan sotto il quale “La Scienza in Piazza”, che dal 12 al 22 marzo si diramerà con incontri, laboratori, spettacoli, conferenze,animazioni per tutto il centro della città.
L’AVVENIMENTO vale anche dal punto di vista istituzionale. La rassegna che va a incominciare, la quarta, segna infatti l’avvio della convenzione quinquennale sottoscritta dal Comune con la Fondazione Marino Golinelli: il risultato è che dopo le edizioni degli anni scorsi, ospitate con gran successo nel territorio della provincia, “La Scienza in Piazza” approda per la prima volta a Bologna.
E l’intenzione — sottolineata ieri alla presentazione, nella Sala degli Anziani di Palazzo d’Accursio, dal sindaco Cofferati e dallo stesso Golinelli — è che non si debba trattare di un arrivo estemporaneo ma di un punto di partenza per sviluppi stabili e ampi. «La fondazione di cui sono presidente, e che in questo 2009 festeggia i 20 anni di vita — ha precisato Golinelli — è votata alla diffusione della cultura scientifica a tutti i livelli. Nella conoscenza, e in particolare nella sua capacità di orientarci a sostenere le sfide future, di ritrova anche il senso della libertà e della democrazia».
I NUMERI degli 11 giorni della kermesse — gratuita — sono imponenti: 20 mostre (una su Marconi, ovvio), l’allestimento di un planetario con 50 posti, (nel cortile di Palazzo d’Accursio), 20 attività sperimentali, 825 laboratori per gli studenti per un tortale di 1.400 ore di laboratorio (le scuole possono ringraziare, o vergognarsi di quanto poco fanno per la formazione scientifica), 14 incontri con ricercatori, 3 spettacoli a tema, 10 ‘dialoghi’, ogni volta con la messa a confronto di due specialisti, nell’area caffè di Piazza Galvani, dove si ascolteranno, tra gli altri, il futurologo Giuseppe Vacca, il chimico Nicola Armaroli, il genetista Guido Barbujani e il nutrizionista Carlo Cannella. Non è naturalmente tutto.
Perché anche Palazzo Re Enzo con la sua sua piazza diverrà un vero e proprio science centre, aperto al pubblico e alle sue interazioni con cellule e microscopi. E perché saranno 13 i punti del centro interessati, dall’astronomia di Piazza de’ Celestini alle menti positroniche dei robot in Sala Borsa.
COME USA, infine, anche in questo caso la scienza si fa spettacolo. I laboratori del Dipartimeto Musica Spettacolo di via Azzo Gardino 65 ospiteranno sabato 14, domenica 15 e sabato 21 — sempre alle nove di sera e sempre a ingresso libero fino a esaurimento dei 220 posti disponibili — altrettanti ‘dialoghi scenici’ di Giovanni Carrada condotti da Mario Tozzi attraverso la la partecipazione del pubblico: ci si occuperà così di petrolio con Gennaro De Michele (responsabile dell’area ricerca Enel), di scienza e sentimento, con lo scrittore Antonio Pascale, e di libertà della mente con il neuroscienziato Lamberto Maffei.
E sempre come usa, si sta progettando — ancora con qualche condizionale, se si è ben capito — una notte bianca per il 21, con tutte le attività aperte fino alle 23 e con due spettacoli di immagini, luci e suoni alle 20 e alle 23 della stessa sera. Ma la Fondazione, lo ha chiarito Golinelli, guarda molto, nel frattempo al convegno internazionale “La nuova scienza e il paradigma dell’umano”, in calendario all’Archiginnasio dal 19 al 21 marzo. Un’occasione, ha preannunciato Golinelli, per discutere degli sviluppi vertiginosi delle biotecnologie e degli interrogativi etici che esse sollecitano.Info: 051 6489680 e www.lascienzainpiazza.itc. su.
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