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Gli under 30 sull’Iceberg. La nona edizione del festival dedicato agli emergenti

Notizia pubblicata il 21 maggio 2009



Categoria notizia : Cultura


IL FESTIVAL Iceberg documenta, con precisione, l’immagine “culturale” che Bologna aspira, da molti anni, a dare di sè.

Quella di una città laboratorio, di un tessuto urbano attraversato da infiniti, piccoli poli creativi dove si intrecciano, quasi fossero virtuali stazioni di una “metropolitana dell’immaginario”, percorsi che spezzano il rigore formale dei generi e fanno dell’ incontro, l’atto di nascita della sperimentazione delle diverse discipline.

E ad un osservatore esterno è proprio questa la fotografia che Iceberg offre. Oltre 600 domande, per l’edizione 2009, progetti presentati da un manipolo composito di giovani artisti che, grazie alla manifestazione, trovano le prime occasioni di cittadinanza nell’universo della creazione applicata al mercato.

CERTO, per molti di loro, questa sarà solo una maniera per dialogare con un pubblico autentico e, soprattutto, per un momento importante di crescita. Per altri (come è successo in passato, specie nell’arte contemporanea, con Sissi selezionata per il Padiglione Italia della Biennale di Venezia e Nico Vascellari), Iceberg può invece significare uno sguardo sulle voragini dell’industria culturale italiana.

Ma, allo stato delle cose, il festival è un variopinto contenitore che ci fa conoscere quello che succede, qui e ora, nei sotterranei della città, cantine, studi di registrazione, atelier, sale prove, tutti quelli spazi dove, ogni giorno viene rappresentato il difficile “mestiere di vivere” applicato all’espressione artistica.

Il fatto che un giurato blasonato come Marcello Fois spenda la sua credibilità per sostenere con entusiasmo il lavoro del vincitore della sezione “Narrazione” (il premio, la pubblicazione del racconto per le edizioni Pendragron) che è Vincenzo Estremo con Omero e altri uomini illustri, “certifica” la qualità dell’opera.

E questo vale per tutte le altre discipline. Le arti plastiche (inaugurazione della mostra, il 21 maggio, a Palazzo Re Enzo), con il gruppo Lemeh42 e la voluminosa sezione sulle arti applicate, esposte dal 28 maggio all’Urban Center in Sala Borsa. Qui spiccano, per l’illustrazione, Enrica Casentini, per la grafica i Bistro Studio Grafico, per il fumetto Matteo Farinella, per l’architettura B.Steps.S.
UNA NOVITÀ è la sezione dedicata alla cosiddetta Arte Pubblica, quella tensione creativa che cerca tutte le possibili relazioni tra lo scenario dove viviamo e la nostra mente, adattando quindi l’atto creativo al panorama urbano che ci circonda.

Il 4 giugno all’Urban Center verranno presentati i progetti dei tre vincitori, Emanuela Ascari, Ritacorre e Curandi-Katz-Landonio, che hanno messo in scena l’azione performativa Fare il pane a Bologna. Di grande interesse il lavoro scelto per l’area cinema, Megunica il documentario di Lorenzo Fonda, che ha seguito, sulle strade dell’America Latina, la star internazionale della graffiti art, il bolognese Blu. Proiezione il 9 giugno. Per i vincitori, un invito alla prossima Biennale (settembre) dei giovani artisti a Skopje, in Macedonia.
Info: tutto il programma è su www.iceberg.it, 051 2194661.

photo by http://www.flickr.com/photos/shiftingpoint.