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La poesia mi porta in Paradiso

Notizia pubblicata il 13 settembre 2007



Categoria notizia : Cultura


?PER CORRER miglior acque alza le vele" ammoniva Dante alle soglie del Purgatorio. Ed è con le vele spiegate dal vento che il festival Dante09 continua a Ravenna il suo viaggio in quella zona d'imperfezione, dove luce e ombra sono ancora indivise, che caratterizza anche la drammaticità dei nostri tempi.

"Alzare le vele, seguire il vento ideale della tensione al bene" è l'invito a non abbassare lo sguardo ribadito da Davide Rondoni, direttore artistico del festival dedicato al Poeta di cui proprio oggi si celebra il 686° anniversario della morte (nella basilica di San Francesco alle 21 ci sarà il Dantis Poetae Transitus, a cura del Centro Dantesco dei Frati Minori Conventuali).
SONO STATI TANTI i ? tipi danteschi" che hanno preso parte al viaggio, dagli artisti (Iaia Forte, Alessandro Preziosi, Morgan) agli studiosi, in una ventata di danza, arte, musica e poesia.

E a concludere la seconda edizione di Dante09 sabato alle 21 in piazza San Francesco a Ravenna arriverà Lucrezia Lante della Rovere (nella foto), protagonista insieme con Andrea Soffiantini della serata La poesia dell'anima e della ragione. Poetry and Blues, tra le letture di alcuni testi poetici del '900 (Montale, Pavese, Caproni, Auden, Sbarbaro, Pound, Luzi, Lagerkvist, Hughes, Eliot) e le sonorità blues dell'Ivan Segreto Duo.

CON UNA VOCE entusiasta Lucrezia Lante della Rovere confessa di essersi "un po' spaventata all'inizio, temevo di non essere capace di interpretare i testi selezionati, ma il timore è durato un attimo.

Amo molto il mio lavoro, le nuove esperienze mi incuriosiscono e la lettura in pubblico è sempre carica d'emozione.

Poi ho grande stima per i poeti, li considero persone speciali che, penetrando nel segreto delle cose, hanno fatto della difficoltà di vivere un mestiere".

Anche lei si sente poetica o erede della lezione dantesca?

"Nella vita sono sempre alla ricerca di qualcosa e questo comporta un fondo di insoddisfazione e ansia costante.

Non mi accontento mai, voglio sempre arrivare in Paradiso, forse in questo sono ?dantesca", nella tensione verso l'alto, in una continua ricerca che si compie soprattutto in me stessa. Fa soffrire, ma dà anche vitalità".

È qualcosa che assomiglia più all'Inferno, allora?

"L'Inferno di Dante è più divertente, è quello che rimane più impresso. E' come se tutti i gironi continuassero a girare nella nostra testa".

E lei non si ferma mai?

"Se m'innamoro di un progetto non ci rinuncio, sia in televisione, al cinema o al teatro. Ad ottobre sarò al cinema nell'ultimo film di Vincenzo Salemme e a novembre sarò la Donna detective diretta da Cinzia Th Torrini per Rai 1, quest'ultimo è stato un ruolo molto impegnativo su cui ho lavorato molto".