Feste da ballo in spiaggia vietate la domenica sera. Matteucci: «In arrivo lo stop alle 20». Ascom furiosa
Notizia pubblicata il 17 febbraio 2009
Categoria notizia : Turismo
E’ GIA’ uno scontro da scintille quello che contrappone l’amministrazione comunale e gli imprenditori balnerari in vista della prossima estate. A dar fuoco alle polvere è stato il sindaco Fabrizio Matteucci che, in un’assemblea con gli operatori del mare, ha illustrato le novità che saranno introdotte con una sua ordinanza.
«Le feste da ballo in spiaggia — spiega il sindaco — non saranno più consentite la domenica sera dopo le 20. E ’ un provvedimento che va nella direzione che ho sempre indicato: più divertimento e meno ‘sballo’. Per questo motivo ho deciso di limitare un’occasione di consumo di alcol la domenica sera, nelle ore che precedono il rientro a casa».
Sino ad oggi ogni stabilimento balneare aveva la possibilità di organizzare due serate danzanti a settimana, e quasi tutti le concentravano nel week-end.«Proprio per decongestionare il fine settimana e distribuire il lavoro anche sugli altri giorni — prosegue Matteucci — gli stabilimenti balneari potranno organizzare una festa nel week-end, domenica esclusa, mentre l’altra dovrà essere fissata dal lunedì al giovedì».
I progetti futuri del sindaco trovano però una fiera opposizione da parte del Sindaco balneari Ascom Confcommercio di Ravenna.
«Non conosciamo ancora tutte le misure della prossima ordinanza comunale — scrive il sindacato — ma, fin d’ora, ribadiamo la nostra contrarietà a qualsiasi ulteriore limitazione che riguardi le feste danzanti sul litorale, un provvedimento che arrecherebbe un danno irreversibile solo ad alcuni stabilimenti».
«Negli ultimi anni — conclude il sindacato — diversi operatori balneari si sono dotati di misure tecnologiche appropriate, affrontando anche manutenzioni e ristrutturazioni edilizie e potenziando il personale addetto alla sicurezza. Questo ha comportato cospicui investimenti economici per garantire il corretto svolgimento della propria attività e la sicurezza e l’incolumità di chi la frequenta. Non si vogliono indirizzare le scelte dell’Amministrazione, ma chiedere che non vengano fatte da un giorno all’altro, bensì seguendo una programmazione che dia il tempo agli imprenditori di ammortizzare gli investimenti già fatti, indirizzando eventualmente quelli futuri nella nuova direzione. Si ribadisce la netta contrarietà a qualsiasi forma di ulteriore limitazione; al contrario, verrà chiesto di rivedere alcuni aspetti eccessivamente penalizzanti per gli stabilimenti balneari che non possono essere indicati come i soli responsabili dello ‘sballo’ sui nostri Lidi».
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