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Rimini. Passione e voglia di divertirsi Al via i Tricolori per disabili.Oggi in pista cento atleti ai Campionati di danza sportiva

Notizia pubblicata il 21 giugno 2009



Categoria notizia : Sport


SI SVOLGERANNO oggi, nel padiglione azzurro della Fiera di Rimini, i «Tricolori per diversamente abili». Saranno circa 100 gli atleti disabili che parteciperanno, dopo l’esordio dello scorso anno con esibizioni, alla vera e propria competizione nell’ambito dei Campionati Italiani di Danza Sportiva. Gli atleti, divisi per età e categoria, hanno tipi diversi di disabilità.

Ci saranno disabili in carrozzina che hanno già una loro federazione internazionale riconosciuta dal Cio (Comitato Olimpico Internazionale) e partecipanno in combo (una persona in carrozzina assieme ad una normodotata) o in duo (entrambi i ballerini in carrozzina) nelle danze standard e latine. Anche i non vedenti gareggeranno in questa disciplina mentre i Dir, cioè persone con distrubi relazionali, si confronteranno nella dance show.

«Questo primo campionato è per noi motivo di grande orgoglio, soprattutto per la collaborazione creata con il Cip, Comitato Paralimpico Italiano - spiega Sergio Rotaris, vicepresidente della Fids e responsabile delle gare - il numero dei partecipanti, rispetto allo scorso anno è raddoppiato e puntiamo molto sulle gare di oggi che dureranno circa due ore». A livello europeo e mondiale esistono già delle competizioni ufficiali per disabili e in Italia ci sono già coppie che hanno gareggiato in competizioni internazionali. Nelle gare in programma oggi sono previste anche delle classifiche avulse, visto che non tutti i partecipanti possono eseguire le cinque specialità comprese nelle danze standard e nei latini.

«IN ITALIA stiamo crescendo molto, i ragazzi ci tengono tanto alla competizione e ad imparare la tecnica - prosegue Rotaris - ed è importantissimo prepararli al meglio soprattutto dal punto di vista psicologico. Dopo questi campionati sarà istituita una commissione federale che coordinerà le varie scuole, perchè i ragazzi disabili, spesso alla prima esperienza con il ballo, hanno bisogno di essere seguiti. Lavoreremo sempre in accordo con il Cip». Un modo per socializzare e condividere la passione per il ballo «chi danza acquisisce comportamenti che migliorano il rapporto con se stessi e con gli altri» conclude il vicepresidente della Fids.

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