Carri da settanta quintali costruiti come un secolo fa.Gruppi già al lavoro per la Festa di primavera
Notizia pubblicata il 17 marzo 2009
Categoria notizia : Sagre Feste
E’ INIZIATA Casola Valsenio la costruzione dei carri allegorici che sfileranno per la Festa di Primavera nel pomeriggio del 25 aprile e, in notturna, il primo maggio. Sfilate, soprattutto quest’ultima, che lascia il pubblico con la bocca aperta per l’arditezza delle figure che immobili su pinnacoli spiccano contro il cielo o nei cerchi di luce.
Figure allegoriche che propongono temi sociali e culturali di attualità perchè quelli di Casola non sono carri carnevaleschi ma carri seri, carri di festa e di pensiero la cui origine risale alla fine dell’800. Anche i materiali utilizzati — legno e gesso — e la tecnica di costruzione sono quelli di oltre un secolo fa, come si può notare fiancheggiando il parcheggio della piscina dove sono già visibili tre strutture portanti in legno alle quali lavorano tre gruppi formati in gran parte da giovani — ragazzi e ragazze — che hanno accettato le secolari regole del gioco.
E che ogni anno si ritrovano attorno ad un’idea che viene materializzata nelle allegorie del carro con un lavoro di circa due mesi. Durante i quali lavorano fianco a fianco studenti e anziani muratori, operai e intellettuali, tutti incasellati in ruoli che dipendono solo dal ‘saper fare’ per realizzare strutture di circa 70 quintali, lunghe otto metri, larghe sei ed alte circa nove metri, che portano una ventina di figuranti in costume, immobili in pose plastiche.
Non solo. Durante la costruzione si odono termini legati proprio a questa attività, a dimostrazione di quanto essa abbia impregnato la cultura locale. «Ad esempio — spiega Cavina — incravatè, incravattare, fissare verticalmente una trave sul piano, o grembialâna che indica quella fascia di arelle coperte di gesso che corre tutt’attorno in basso per velare le ruote del carro ed anche alambéc, cioè alambicco, vale a dire un lavoro fatto in modo approssimativo da chi non è esperto, quasi sempre da rifare perchè complica i problemi anziché risolverli».
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