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Ferrara Tango Festival: Tango, emozione e passione

Notizia pubblicata il 15 novembre 2009



Categoria notizia : Spettacoli


FERRARA. Un viaggio affascinante alla scoperta della tradizione poetica del tango con la sua languida nostalgia carica di emozioni sottili ed evocative capaci di fissare attimi di suggestione incondizionata. Questa era la sensazione che si respirava venerdì sera, nei locali dell'Hotel Villa Regina e del circolo Arci di Cona, in occasione della prima edizione del Ferrara Tango Festival, organizzato dall'associazione TangoTe con la direzione artistica di Rita Grasso ed il patrocinio del Comune e della Provincia di Ferrara.

I "maestri" di Buenos Aires erano: Rosanna Remòn, Gerardo Quiroz, Ricardo Viqueira, Roberta Coen, Fernando Lores e Gery Gluzman di fronte agli allievi giunti da mezza Italia, con gli occhi lucidi ed il cuore gonfio di gioia nel vedere i "miti" danzare insieme a loro. «Siamo venuti per Roberta e Gerardo - esordisce Daniela, di padre ferrarese ma proveniente da Gornate Olona, un ameno paesino (così lo definisce) in provincia di Varese - li abbiamo conosciuti in occasione del Festival di Torino e sono circa da tre anni che non li vediamo. Pensi, che la nostra città non ha nemmeno una milonga e siamo costretti ad andare a Milano per il tango. Essendo però una grande passione, facciamo volentieri anche molti chilometri per soddisfarla».
Il tempo per una foto con il suo "hombre", ed subito in fuga verso la sala dove si svolge lo stage di Roberta Coen, la loro beniamina. «Per me Roberta - puntualizza il suo compagno Oreste - è una delle ballerine più eleganti in assoluto, quando poi abbiamo saputo che veniva a Ferrara ho tirato fuori il camper e siamo arrivati immediatamente! Noi eravamo ballerini di liscio ma da quando abbiamo provato il tango argentino è nata una passione che coltiviamo da sette anni».
Nel corridoio che congiunge le sale dei seminari incontriamo Cristina, che arriva da Rovigo. «Il tango mi ha sempre interessato ma solo da quest'anno ho deciso di iscrivermi ad un corso per principianti e questa cosa mi sta coinvolgendo sia a livello personale che emotivo. Non potevo certo perdere l'occasione di ballare con maestri che arrivano direttamente dall'Argentina per sperimentare la comunione tra due culture differenti».
Silvia, infermiera di Rovigo, che sta calzando un paio di scarpe dal tacco infinito con tonalità cerulee ci confessa «E' da un anno che ballo, però questa è la prima volta che ci esibiamo "fuori". Sono qui per fare esperienza imparare cose nuove e differenti dalla solita lezione, anche perché noi pratichiamo il tango nuevo che è un po' differente dal tango classico trattato in questo stage».
È veramente un Festival particolare per il modo differente di interpretare il Tango, che anziché impettirsi nei clamori della gloria, si schiude in un ampio ventaglio di coreografie minimaliste tra abbandoni sensuali e strizzatine d'occhio a ideali spirituali.