Lavoratori e imprenditori uniti nell'arte Una mostra celebra il Primo Maggio
Notizia pubblicata il 23 aprile 2008
Categoria notizia : Cultura
POTREBBE ESSERE un Marx capovolto e reinterpretato, dove maestranze e imprenditori, per la prima volta dopo 150 anni, si stringono la mano, riconoscendo la comune appartenenza allo stesso mondo, quello del lavoro. Oppure una scena aggiornata del quadro di Pellizza da Volpedo, dove il Quarto Stato non esiste più e le sagome avanzanti assomigliano piuttosto ad una folla di pendolari che hanno fretta di raggiungere l'autobus o la metropolitana.
E' RACCHIUSA in questi paradossi, in questa capacità di leggere i mutamenti culturali e sociali avvenuti nel corso di un secolo, la formula della bella e originalissima mostra che si inaugurerà il primo maggio al Magi '900, il museo d'arte delle generazioni italiane del 900, a Pieve di Cento (via Rusticana 1, ore 10.15). Progettata e ideata da Giulio Bargellini, imprenditore elettronico, inventore e mecenate, fondatore del museo pievese, la mostra si intitola Il lavoro dell'arte: dieci artisti per il Primo Maggio ed é stata curata da Vittoria Coen (direttrice artistica del Magi '900) assieme a Confindustria Ferrara.
Dieci artisti, già presenti nel museo con le loro opere, sono stati scelti da Bargellini e Coen per raccontare con occhio disincantato e privo di ideologie, il tema affascinante del lavoro oggi: un approccio assolutamente inedito, per sottolineare quanto sia importante il ruolo dell'artista nell'interpretare e fotografare la società . I dieci artisti sono Marilla Battilana, Mirta Carroli, Fausta Dossi, Renato Fascetti, Paolo Gallerani, Marinella Galletti, Renzo Margonari, Franco Tarantino, Giorgio Villa e Rino Volpe.
«HO SEMPRE fatto l'imprenditore, ho lavorato fin da quando ero un ragazzo - racconta Bargellini -. E tuttavia quando si celebrava il Primo Maggio lo si faceva in un modo che mi faceva sentire escluso, fuori luogo. Anche per questo, oggi ho pensato di celebrare invece il lavoro per quello che é: una straordinaria forma di cooperazione tra operai, tecnici e imprenditori che ha come obiettivo la crescita, lo sviluppo, la modernizzazione del nostro Paese.
Del resto, gli artisti per primi sono lavoratori instancabili. Attenti, meticolosi, concentrati al massimo sui propri progetti e su quanto succede attorno a loro, nel mondo. Tecniche, stili e materiali possono cambiare, ma l'attenzione e l'impegno restano invariati. E così le loro opere diventano uno strumento straordinario per rappresentare la nostra società e i suoi mutamemti, per capire attraverso quali strade il nuovo sia davvero arrivato fino a noi».Â
(foto di http://www.flickr.com/photos/franfiorini)
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