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A Rimini il federalismo demaniale
Notizia pubblicata il 21 maggio 2010
Categoria notizia : Fatti Curiosi
Il Governo cerca soluzioni e si è accesa una lampadina: vendere o affitare i beni demaniali. Per creare il federalismo demaniale non basta l’ok del parlamento e del Consiglio dei ministri che sancisce la concessione delle spiagge, terreni e ex caserme a Regioni, Provincie e Comuni. La legge prevede due passaggi, il primo alle Regioni poi ai Comuni.
Nella lunga lista dei gioielli di Rimini al primo posto ci sono i 15 chilometri di arenile cittadino a seguire alcune strade in zona Colonnella, l’intera piazza Gramsci (perché in passato vi sorgeva una caserma), lo stadio di baseball (il terreno è dello Stato e quanto sopra vi sorge), parte del parco Marecchia e parte del parco Ausa, la scuola media Panzini, il lungomare Di Vittorio (da piazzale Kennedy a Miramare), il lungomare Tintori (da piazzale Boscovich a pizzale Kennedy) e l’impianto di sollevamento di via Zavagli, legato a fognature a scarichi a mare.
Alla lista che vale ‘oro’ potrebbe aggiungersi fra qualche mese il Villaggio Azzurro, non più operativo militarmente ma utilizzato solo per gli alloggi e la caserma Giulio Cesare dove da tempo sono in progetto un terzo parco urbano e un campus universitario.
Antonio Gamberini, neo vicescindaco e assessore a Turismo e Demanio, parlando della spiaggia ha affermato che il bando è obbligatorio e verrà fatto secondo i principi di libera concorrenza e aggiunge: “Sta al governo proporre dei criteri da adottare per le concessioni, prima che scada la proroga concessa fino al 2015. Il Comune si è già espresso su alcune priorità: il tema per noi è l’investimento, la qualità della gestione, la possibilità per chi gestisce di effettuare nuovi investimenti per migliorare l’offerta e valorizzare l’intera economia locale”.