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Carlo Cambi racconta la sua Rimini
Notizia pubblicata il 07 luglio 2010
Categoria notizia : Turismo
In occasione dei 125 anni del Resto del Carlino, definito da Enzo “testimone del tempo”, è uscita una raccolta di diciotto fascicoli che hanno il compito di descrivere città, genti ed economie che vongono raccontate quotidianamente dal Carlino. L’ottavo fascicolo, che uscirà sabato in edicola gratuitamente, è dedicato a Rimini. Una raccolta delle personalissime sensazioni, reminiscenze e sentimenti del grande cronista Carlo Cambi.
Cambi ha viaggiato, in questo pezzo di Romagna, con fare “vagabondo e curioso” come lo definisce lui. Ha voluto costruire una cartolina di Rimini, molto personalizzata, per descriverla attraverso il suo punto di vista, i profumi, sapori e tradizioni impressi nella sua memoria.
Il cronista ha voluto smantellare il concetto stereotipato: sole, mare, vacanze, discoteca che ha creato l’equazione: Rimini uguale divertimentificio. Cambi si è concentrato sulla Rimini culturale, menzionando il tempio malatestiano; la Rimini storica, basta soltanto accennare alla casa del chirurgo; la Rimini economica, che nonostante la crisi ha investito eccellentemente nella Fiera e la Rimini antropologica, citando l’eredità ebraica. Un insieme di sfacettature che fanno di Rimini e della sua provincia un’esperienza territoriale stimolante ed affascinante.
In questa cartolina di parole ed emozioni sono state menzionate Pennabilli, Saludecio, la Val Marecchia, San Leo, Covignano e Santarcangelo. Il cronista non si è voluto solo concentrare sulla bellezza territoriale di queste zone ma anche sull’essenza romagnola così distintiva di questo popolo.
Cambi ha percepito l’orgoglio romagnolo che custodisce la loro identità senza mai trasformarsi in barriera. E’ stato menzionato anche la ferrea organizzazione e capacità di cogliere il senso buono e profondo della vita, condividendolo con gli altri. Ha poi elogiato la capacità collettiva dei riminesi, sempre con lo sguardo rivolto al futuro, grazie alla voglia di non essere mai eguali a se stessi nella loro proposta di ospitalità. Cambi ha dichiarato: “Notavo tempo fa come il turismo si sia trasformato dalle 4S (che in inglese sarebbero: sun, sea, sex e shopping e in romagnolo sono soldi, sesso, sardoncini e sampagne) in 4L (learning, living, landscape, leisure: esperienza, stile di vita, paesaggio ) e come la riviera romagnola, ed in particolare Rimini e Riccione, abbiano saputo anticipare questo cambiamento facendo dialogare la costa con l’entroterra, ricostruendo anche il profilo familiare dell’ospitalità, riuscendo ad essere poliedriche.”
Rimini e il suo entroterra è multiforme nei suoi paesaggi, dimensioni urbane, vocazioni economiche, dialetti e tradizioni ma quello che unisce questi tratti così distintivi dal punto di vista antropologico e sociale è la naturale propensione all’accoglienza.
Il messaggio finale di Carlo Cambi, alla fine della sua cartolina è: “Saluti da Rimini. Ma col cuore”.
Questo viaggio attraverso una delle Terre del Carlino è stato reso possibile grazie al sostegno del Monte dei Paschi di Siena e fortemente voluto dal direttore Pierluigi Visci e dal suo vice Perluigi Masini.