Fame, corsa e fantasia al potere è la mina vagante del campionato
Notizia pubblicata il 16 settembre 2006
Categoria notizia : Turismo
Dici Rimini e pensi a spiagge e ombrelloni, a quel mare piatto e sporco che l' intraprendenza e la fantasia dei romagnoli valorizza ogni oltre limite, magari a Fellini e al suo "Amarcord" o a Faber che gli intitolò una bellissima canzone, mai ti verrebbe in mente uno stadio e una palla che rotola in fondo ad una rete.
E invece, da qualche anno, una bella realtà si affaccia prepotentemente alla ribalta dell' ormai sfuocato panorama calcistico nazionale, grazie alla bravura di un tecnico, il cinquantunenne perugino Leonardo Acori il quale, dopo tanto girovagare, ha trovato la giusta dimensione proprio in Romagna, vincendo 2 campionati e ottenendo una salvezza, seppur sofferta, al primo anno di cadetteria; e al presente l' undici biancorosso viene accreditato come "outsider" di lusso (la prima gara con la Juve ha confermato appieno tale tesi). A proteggere la porta difesa da "pertica" Handanovic, Acori schiera una linea a 4 con due esterni che oltre alle diagonali difensive sono avvezzi anche al gol: Vitiello (ex Vicenza) e Regonesi, già talento inespresso dell' Atalanta, risorto sempre a Bergamo sponda Albinoleffe, entrambi con una media-score di 3-4 reti a stagione. Al centro i titolari sono gigante-Peccarisi (192 cm per 88 chili) e Milone, con Porchia (un altro col vizietto del gol, ben 15 in due stagioni a Crotone), il giovane brasiliano Digao (fratellino nientemeno che di Kaka) e l' esperto Baccin, pronti a subentrare all' occorrenza. Due centrocampisti a far filtro e regia come il ghanese italianizzato Ahmed Apimah Barusso (una forza impressionante) e Tasso (sostituisce lo squalificato Cristiano, regista dell' Ascoli dei miracoli targato Giampaolo), determinano un modulo, il 4-2-3-1, che sta facendo proseliti in Italia sull' onda della annata-monstre della Roma di Spalletti. Tre moschettieri con spiccate caratteristiche offensive e buone qualità dal punto di vista tecnico, della rapidità e agilità giocano in appoggio all' unica punta: parliamo di Pagano (esterno destro con un passato blucerchiato), dell' argentino naturalizzato Adrian Ricchiuti (due stagioni, ancor troppo acerbo, sponda rossoblù, idolo dei fans romagnoli), nonché del brasiliano Jeda, tra il "lusco e il brusco" sinora in Italia, reduce però da un ottima performance in quel di Crotone (41 gare, 15 reti). Un duo di un certo spessore in attacco, si contende l' unica maglia a disposizione: Matri (vivaio Milan, consacratosi a Lumezzane) e Moscardelli (esploso in quel di Trieste, così così le ultime due stagioni).
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