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Fai, la primavera porta bellezza Sabato e domenica le"Giornate"

Notizia pubblicata il 01 aprile 2008



Categoria notizia : Musica


SONO COME un promemoria che da sedici anni rammenta agli italiani che vivono nel Belpaese (nell'accezione autentica del termine, cioè di scrigno prezioso di bellezze artistiche e paesaggistiche) e che esiste un gruppo d i volontari che da 33 pensa e opera a difesa di tale patrimonio.

E che dal 1992 si prende due giorni ogni anno per rendersi visibile e farsi aiutare nella mission statutaria con adesioni che, a partire da un euro, rendono il fruitore "Mecenate per l'Italia", per un giorno, o per un anno se deciderà  di diventare socio. Le Giornate Fai di Primavera si svolgono quest'anno nel prossimo weekend del 5 e 6 aprile e danno la possibilità , in ambito regionale, di visitare ben 41 siti nella quasi totalità  rappresentati da emergenze architettoniche di vaglia ma esistono anche una nicchia di autentica natura incontaminata come la ferrarese Oasi di Settepolesini o la solfatara di Formignano.

IL CAPOLUOGO di regione si é concentrato quest'anno su due palazzi senatorii, divenuti sedi universitarie: Palazzo Malvezzi Campeggi dov'é collocata la facoltà  di Giurisprudenza e Palazzo Marescotti Brazzetti che ospita il Dams. «L'ennesima occasione per implementare il rispetto per la ricchezza di opere d'arte che custodiamo e che negli anni del boom é stato spesso sfregiato. Oggi fortunatamente c'é il ritorno a una certa sensibilità  ma occorre aiutare il Fai a fare sempre di più».

Le parole dell'assessore alla Cultura del Comune di Bologna, Angelo Guglielmi, hanno colto il nocciolo della questione: il mondo del volontariato stimola e talvolta surroga lo Stato ma sono i cittadini per primi a dover avere a cuore la sorte del proprio habitat. «Proprio in questi giorni il ministro Rutelli ha approntato un nuovo codice di tutela per i beni artistici e ambientali: speriamo solo che questo governo faccia in tempo ad approvarlo», é stato l'augurio, ieri in sede di presentazione della manifestazione, della capo-delegazione bolognese e vice regionale, Marina Forni.

LA MACCHINA organizzativa che consente una strettissima rotazione di gruppi in visita nei due giorni d'apertura straordinaria, vede all'opera, nella sola Bologna, oltre a una ventina di guide di professione anche 147 studenti appositamente formati a fare gli "apprendisti ciceroni", come ha fatto sapere Maria Cecilia Ugolini, la coordinatrice dell'attività  che ha coinvolto sette istituti superiori e undici docenti di storia dell'arte.

Tutti mobilitati nell'accoglienza a quanti vorranno conoscere angoli inediti della propria città . Palazzo Marescotti é in via Barberia 4 ed é reduce da un quadriennio di restauri che l'ha riportato allo splendore seicentesco. «Nasce nel '500 come agglomerato di edifici - ha spiegato la professoressa Elena Tamburini - ma solo nel 1680 con Raniero Marescotti avvenne la ristrutturazione decisiva. Venne chiamato l'architetto Giacomo Monti che diede allo scalone monumentale l'attuale coloritura di grande effetto mentre altri artisti operarono per offrire iconograficamente un'immagine di magnificenza che riverberasse quello della famiglia».

DAL CANTO SUO anche Palazzo Malvezzi vanta natali cinquecenteschi illustri ma a differenza del "gemello" Marescotti ha vissuto gli ultimi interventi di restauro solo negli anni Settanta-Ottanta e solo a fini di adeguamento dei locali allo svolgimento della didattica. «Adesso invece il nostro obiettivo - ha sostenuto il professor Giovanni Luchetti - é quello di procedere a nuove ristrutturazioni, il cui progetto é già  stato approvato e che speriamo di realizzare attraverso il finanziamento di sponsor privati al fine di rendere fruibili anche per un pubblico esterno soprattutto i saloni del piano nobile come quello magnifico delle Armi e quello delle Feste». 
 
(foto di http://www.flickr.com/photos/emilysmind)