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Lettere dal carcere di un genocidio lontano nel tempo

Notizia pubblicata il 05 giugno 2009



Categoria notizia : Cultura


DARIA sta zitta, non vuole raccontare cosa le è accaduto, non vuol dire perchè ha ucciso i suoi genitori. E’ in prigione e scrive al suo avvocato, scelto d’ufficio. Il resto è una storia dolorosa, scritta di getto dalla bolognese Fabrizia Poluzzi.

Si intitola «Canale Zero» l’ultimo lavoro della Poluzzi che fin qui ha scritto e pubblicato libri per ragazzi. Una parentesi narrativa dedicata agli adulti che sarà presentata oggi pomeriggio alle 18, alla Feltrinelli Librerie di Piazza Ravegnana.

Ad introdurre l’autrice sarà Sergio Rotino, a leggere brani del romanzo Dalia Zipoli. Fabrizia Poluzzi confessa un’emozione particolare nel parlare di un romanzo che in realtà è stato scritto nel ’94: «Allora lo pubblicai con Granata Press, la casa editrice che poi ha chiuso i battenti e non lo distribuì più, anche se la presentazione con Fois c’era già stata. In realtà in questo libro non c’ho mai creduto molto e invece oggi lo tiro fuori dal cassetto e mi rendo conto che la realtà ha superato di gran lunga la mia fantasia».

Ad impressionare la scrittrice c’era stato l’omicidio Maso, un giovanotto di belle speranze che per avere i soldi dei genitori non esitò ad ammazzarli entrambi. E poi, storie di processi tutti finiti in tv.

RACCONTA la Poluzzi: «Mi interessava aprire una parentesi sul mondo doloroso che vivono i nostri giovani, ho immaginato una serie di lettere nelle quali riversa tutta se stessa. La cosa incredibile è stata che abbiamo mandato questo lavoro allo psichiatra Vittorino Andreoli che si è talmente appassionato da voler scrivere una lettere, in conclusione della storia. Nella sostanza Andreoli spiega che i ragazzi devono vivere tutti la loro dose di ribellione, il segreto per crescere sta nel trovare la misura, nel contrastare i genitori senza arrivare alla violenza».

Tornerà ai libri per ragazzi dopo questa esperienza in noir? «Per la verità a me piace scrivere, raccontare. Non riesco a distinguere un destinatario delle mie storie. Il prossimo lavoro sarà un libro di favole per raccontare ai piccoli gli abusi sui minori. Poi, si vedrà dove mi porterà il cuore».

foto by http://www.flickr.com/photos/marea_rene/