Fabbri sul nuovo lungomare: bello, ma poco riminese
Notizia pubblicata il 16 giugno 2008
Categoria notizia : Turismo
INDIETRO non si torna. D'ora in poi la 'cartolina' della Riviera non potrà che essere quella: un lungomare senz'auto, con verde, spazi per il wellness e lo sport. «La strada é questa, Riccione l'ha già imboccata e ora anche Rimini vuole seguirla. Se vogliamo ripensare il nostro lungomare, dobbiamo avere il coraggio di cambiarlo completamente, ma mantenendo la nostra identità .
Rimini non é un posto come un altro: é... Rimini», attacca Nando Fabbri. Era in prima fila, venerdì alla sala dell'Arengo, alla presentazione del primo dei 3 project financing del lungomare, quello di Julien de Smedt e studio Altieri. «Ma non dico nulla, non sarebbe corretto. Non ora», s'abbottona il presidente della Provincia. Che però avverte: «Ogni progetto deve tener conto della specificità riminese, e dell'esistente.
Rimini non se ne fa nulla di un nuovo lungomare che, seppur bellissimo, può essere perfettamente replicato in ogni parte del mondo». Detto questo, «é importante che si sia aperto il dibattito, e che il Comune abbia scelto di presentare in questo modo tutti e tre i progetti». A proposito: domani (alle 15, ancora alla Sala dell'Arengo) toccherà all'altro progetto per il tratto dal porto a piazzale Kennedy, quello di Coopsette firmato Jean Nouvel. All'incontro ci sarà anche il consorzio degli operatori del porto.
«Aspettiamo tutti gli incontri, prima di dare giudizi - dice Lucio Paesani, titolare di Coconuts e Souvenir, e presidente del consorzio - In questa fase ci preoccupano solo tre aspetti: il mantenimento delle nostre attività , il modo in cui saremo coinvolti in caso di realizzazione di questo o quel progetto e la viabilità futura».
(foto di http://www.flickr.com/photos/iguanajo)