Forli Teatro. Etty, il diario dall’inferno prende vita sul palco
Notizia pubblicata il 05 febbraio 2009
Categoria notizia : Spettacoli
FOGLI di lucida cronaca in cui traspare la tragedia dell’Olocausto per non dimenticare una delle più grandi vergogne della storia, a poca distanza dal Giorno della memoria. Questo è stato lo spunto per la coproduzione che ha visto unire le forze della compagnia milanese Cantiere Centrale e di quella forlivese Elsinor per il monologo ‘Etty Hillesum, cercando un tetto a Dio’ che sarà messo in scena domani e dopodomani alle 21, e al mattino per le scuole, al teatro Testori di viale Vespucci.
A RIPRENDERE in mano i diari e le lettere di quella ventiseienne della borghesia intellettuale ebrea vissuta ad Amsterdam e morta ad Auschwitz nel 1943 è stata la scrittrice ed editorialista di ‘Avvenire’, Marina Corradi che ha riadattato i testi per il palcoscenico. La vicenda, narrata in prima persona dalla stessa protagonista, interpretata dall’attrice Angela Demattè sola in un monologo diretto dal giovane regista Andrea Chiodi, passa attraverso le passioni, la conversione e il cambiamento umano e spirituale di una ragazza brillante e intensa.
Nei testi, simili per argomento e allo stesso tempo diversi dal più famoso diario di Anna Frank, la ragazza racconta quelli che saranno gli ultimi due anni della sua vita. Anni di guerra e di persecuzioni razziali, trascritti in undici quaderni e lettere fitti di problemi personali e incontri con persone che aiuteranno Etty a cambiare prospettiva sulla realtà.
COSÌ, quando tutto si incrudelisce e tende verso la morte, la ragazza parla di speranza e gioia di vivere. «Ciò che ti ammutolisce di queste lettere — racconta Marina Corradi — è la scrittura semplice, come di cronaca, con cui una giovane ebrea, profondamente certa di un Dio nonostante tutto buono, racconta. Il suo sguardo sembra quello dei bambini che, dalla finestra di una baracca, assistono alle deportazioni dei genitori: l’innocenza che fronteggia il male, e non arretra».
Ad arricchire lo spettacolo sono le musiche originali, tra canzoni yiddish e brani originali composti da Ferdinando Baroffio e i movimenti scenici di Marta Ciappina.
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