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L' ICI cancellata per gli Affitti. Uno ‘sconto’ per 13mila Tante sono le abitazioni esentate per il 2008

Notizia pubblicata il 27 novembre 2008



Categoria notizia : Fatti Curiosi


L’INTENTO ERA nobile, il risultato, disastroso. Almeno per le casse comunali dopo l’interpretazione autentica recapitata dal Ministero dell’Econimia all’assessore al bilancio Antonella Beltrami. Si tratta dell’esenzione dell’Ici che per il Governo va estesa a tutte quelle abitazioni, anche in affitto, in cui l’aliquota sia quella della prima casa o ad essa equiparata, ovvero il 6 per mille. Laddove c’è questa equiparazione l’Ici salta. E per palazzo Garampi nel 2008 significano 5,3 milioni di euro in meno. Sono infatti circa 13mila gli immobili esentati in un colpo dal parere di Tremonti. Come peraltro sempre sostenuto dal consigliere dei popolari Liberali Eraldo giudici.

L’intento nobile , spiega l’assessore Beltrami: «Era quello di agevolare quanti avessero immesso nel mercato degli affitti un’abitazione registrando a dovere il contratto. Era anche un incentivo ad emergere dal ‘nero’. E ci sembrava che applicare l’Ici del 6 per mille fosse un premio sufficiente. Adesso siamo al paradosso che anche il possessore di dieci appartamenti, purchè in regola con i contratti d’affitto e purchè l’inquilino non abbia altri immobili ( e francamente mi pare difficile) non pagherà una lira di Ici. Se avessimo invece adottato l’aliquota del 7 per mille prevista per le seconde case ( la differenza per un appartamento di circa 100 metri quadrati è di 150 euro ndr) il problema non si sarebbe posto, ma vai a sapere che a priori il governo avrebbe tirato fuori quella legge... Si toglie ai poveri per dare ai ricchi».

«Ma fra i poveri - si chiede polemicamente Giudici - ci mettiamo anche il nostro Comune che spende e spande in iniziative inutili? La realtà è che la proprietà viene vissuta sempre come un furto dai nostri amministratori. In realtà io credo sia giusto premiare chi, in una città dalle forti tensioni abitative, mette il proprio immobile sul mercato con tutti i crismi fiscali».
Giudici dal canto suo sta elaborando una sorta di guida per chi ha già pagato l’Ici di troppo: per vedersela restituire ogni proprietario dovrà imbastire un ricorso e questo comporterà un mare di scartoffie per commercialisti e uffici comunali.

A Bologna, che è nelle stesse condizioni di Rimini, il Comune ha deciso di considerare il parere semplicemente un’opinione e di metterla in un cassetto. Perchè palazzo Garampi non ha fatto altrettanto? «Perchè secondo i nostri dirigenti ignorare questo parere potrebbe comportare provvedimenti risarcitori da parte della Corte dei Conti».

Ma l’assessore Beltrami non si arrende: la vicenda finirà in un question-time alla Camera: mi auguro che per il 2009 la norma venga modificata. Non solo, il sottosegretario Molgora, delegato ai rapporti con gli Enti locali, la pensa come noi. Altrimenti la norma avrebbe abrogato l’Ici del tutto».

foto by http://www.flickr.com/photos/pizzodisevo