Ermanno Vites
Notizia pubblicata il 29 maggio 2007
Ermanno Vites: Il suo vissuto, l'amore per la pittura e i colori fulvi, sono la tavolozza della sua anima. Restano lì, fermi in attesa, non si muovono quei pigmenti, quelle armonie in gradazione che attendono la mano del pittore per essere trasferite sulla tela.
Ermanno Vites a San leo
Quella pennellata incisiva, violenta e a tal punto sincera, rivela il volto del suo poeta.L'arte di Vites è poesia, i suoi splendidi accenti di suggestioni acquistano una forma, divengono un elegante copricapo per signora, portatrice di primavera e speranza, la rinascita che investe di gioia e illumina uno sguardo. Il gallo frantuma la sua regalità in un tramonto, esplosione di toni aranciati, che cristallizzano un grido.«La pittura è il canto dell'anima - spiega Vites - attraverso uno studio calmo e attento si giunge alla maturazione con creazioni artistiche complete». Questa pittura rappresenta un dialogo personale dell'artista che trascina sulla tela i sentimenti più veri, che ritrova il suo volto in un uomo sofferente, in una pittura materica, corposa, nello sguardo velato di Maria che conosce il destino di suo Figlio e manifesta il suo dolore consapevole e rassegnato.Ma l'amore non ha fine, la morte che aleggia nelle composizioni non rappresenta la conclusione di un cammino, ma piuttosto è l'inizio di una vita nuova.La piazza Alighieri di San Leo ospita circa 30 dipinti del pittore di Gorizia da oggi fino al 9 giugno 2007. Tutti i giorni dalle 9 alle 18.30. (fonte CorriereRomagna)