
Anche i manifesti hanno un'anima, sovrapposta
Notizia pubblicata il 03 ottobre 2007
Categoria notizia : Cultura
L' ART RESTAURANT CorsoGaribaldi 82, sito nello storico palazzo Albicini, ospita, fino al 12 ottobre, la personale di Giancarlo Donatini.
 Il pittore, nato a San Marino e residente a Bologna, é alla sua prima mostra.
Il suo interesse per l'arte in tutte le sue varie forme nasce dalla grande passione per la fotografia.
Nella mostra attuale sono esposte opere in cui Donatini recupera, in forma poetica, un aspetto che connota la situazione urbana: i manifesti strappati e sovrapposti. Ne derivano fotografie in cui il gusto del colore, la presenza di frammenti di scritte, il variegato mondo dei manifesti propone la realtà effimera dei modi di comunicazione.
Tutta la provvisorietà e la protesta é presente in queste opere, dove la lacerazione della carta o del manifesto, conduce il visitatore ad addentrarsi in un ambito in cui non sono estranei suggerimenti concettuali. Ciò che emerge da questi strappi é una realtà multiforme che spesso non ha legami strutturali e propositivi, ma che nella casualità si rifugia per comunicare impressioni ed emozioni. L'orario di apertura dell'esposizione é dalle 18.30 alle 24, chiusura lunedì e martedì.
INVECE con la mostra del pittore Enrico Versari (a fianco una sua opera) inizia la stagione di esposizioni allestite all'interno del ristorante Don Abbondio (piazza Guido da Montefeltro).
La personale, che resterà aperta fino al 4 novembre tutti i giorni, esclusa la domenica, ha per titolo: ' Figurativo per scelta', intendendo con questa espressione che per l'artista la figurazione non é un modo per semplificare un concetto o una scappatoia, ma la volontà di tradurre attraverso un preciso ed attento progetto grafico-pittorico oggetti congelati nella memoria e trasferiti sul foglio.
GLI ARABESCHI fatti con la matita, col pennello o anche con fettucce a collage creano la profondità e le ombre nelle composizioni di vasi realizzate da Versari.
L'impianto costruttivo dichiara perizia e sensibilità evidenti non solo nelle opere grafiche, ma anche negli oli monocromi in cui l'artista sfrutta la sua carica immaginativa lasciando solo bianche sagome di bottiglie o di un emblematico cavallino. Il tutto tradotto con grande raffinatezza ed altrettanto grande rigore. La mostra é stata curata da Matteo Valtancoli.