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Lombardi e Lombardini; fra luci e colori

Notizia pubblicata il 06 novembre 2007



Categoria notizia : Musica


LE ARCHITETTURE - perchè di architetture si tratta - immaginarie o provocate da qualche traccia lasciata nella memoria, sono una metafora della vita.

Case, alberi, monti, danzano o sono immobili, rigorosissimi nei loro equilibri, nella loro puntuale pulizia formale e nella raggelata definizione delle geometrie: queste opere sono state realizzate da Enrico Lombardi (nella foto), pittore meldolese, ed esposte nella bella mostra allestita fino al 27 novembre all'oratorio di San Sebastiano (piazza Guido da Montefeltro).

IL PITTORE é molto deciso nelle sue scelte che non nascondono rimandi filosofici. Sono quadri lineari ma complessi: complessi nella costruzione, complessi nelle luci, complessi nei colori spenti e leggeri.

Forse sono proprio le luci, così efficaci e così piene di interrogativi, a generare quel senso di attesa, quell'eco di cose lontane eppur vicine, di reale e di irreale che determinano il fascino indiscutibile di quest'arte. Una realtà  che non é reale ma ricreata dove si può immaginare di tutto, compresi i significati che vanno al di là  dell'apparenza e che si moltiplicano lungo il percorso.

Proprio come l'ossimoro 'Il grido del silenzio', titolo della mostra (ma anche titolo di un noto romanzo dello scrittore giapponese Oe Kenzaburou, premio Nobel per la letteratura), che dichiara la forza di qualcosa che c'é anche se non si sente o non si vede.

Alba e crepuscolo si confondono attraverso luci che restituiscono sogni, atmosfere, ricordi. Correda la mostra uno splendido ed esaustivo catalogo edito da Electa, con testi di Claudio Spadoni e Rocco Ronchi.

Orario: 15.30-19; domenica e festivi 10-12/ 15.30-19. Lunedì chiuso.

Invece luce e colore sono i due elementi che definiscono la pittura di Giovanni Lombardini, a cui si potrebbero aggiungere anche i termini: rigore e precisione geometrica.

I DIPINTI di Lombardini sono esposti fino al 4 dicembre e a Tecnesa (via Bertini 90): sono opere che ben si coniugano con l'arredo ed i mobili moderni del negozio, con cui si crea un rapporto sinergico.

I fondi scuri sono attraversati da scie luminose che, come meteore, solcano lo spazio.

NEL PITTORE riminese l'uso di colori e di poliestere lucido crea forme che oscillano fra la pura astrazione e un percettibile segno di concretezza.

In pratica queste opere sono in continua mutazione perchè le alchimie dei colori e la loro resa definitiva, pur essendo programmate dall'autore, sfuggono alla freddezza del calcolo per diventare elemento luminoso vibrante di energia. In questo modo l'intenzionalità  dell'autore deve, in alcune opere, venire a patti con la casualità  che il materiale impone. Ne consegue un rapporto cangiante e vario fra opere ed osservatore.

Il geometrismo presente in molte immagini avvalora la forza della luce e la sua altissima qualità  evocativa.
Orario: 10-13/15-20. Chiuso domenica e lunedì mattina.