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Il sito fu chiuso nel 2001 per la presenza di sostanze pericolose Dai rifiuti all’energia pulita Via libera alla riqualificazione dell’area Razzaboni
Notizia pubblicata il 11 febbraio 2010
Categoria notizia : Turismo
Nuovo passo avanti per la riqualificazione dell’area “Razzaboni” a San Giovanni in Persiceto. Ieri la giunta della Provincia di Bologna ha approvato lo schema di accordo che prevede la realizzazione di un parco fotovoltaico per la produzione di energia elettrica da destinare prevalentemente ad un impianto pilota per il trattamento elettrocinetico dei fanghi inquinanti in accumulo.
Gli enti pubblici aderenti all’accordo (Provincia, Comune di San Giovanni in Persiceto, Arpa di Bologna e Regione Emilia-Romagna) si impegnano a coordinare, entro 36 mesi dalla sottoscrizione, le rispettive azioni di risanamento ambientale e riqualificazione dell’area, considerata gravemente inquinata.
Nel 2001, infatti, si scoprì che nel terreno, di proprietà della “Razzaboni” e adibito ad impianto per il deposito e recupero di rifiuti non pericolosi, erano stati smaltiti abusivamente ingenti quantità di sostanze pericolose, fanghi industriali provenienti da centri di stoccaggio e impianti di depurazione di numerose aziende del Nord Italia. Dopo la sospensione dell’autor izzazione da parte della Provincia, nel 2005 il sito venne assoggettato a regime fallimentare.
Il Comune di San Giovanni, pur non avendo la proprietà e responsabilità del sito, nel frattempo ha promosso e attuato una serie di interventi per mettere in sicurezza l’area e avviare la bonifica, con risorse messe a disposizione nel 2007 dalla Regione.
Nonostante la complessità della situazione e la causa in corso contro la “Razzaboni”, nel 2009 è stato avviato un tavolo interistituzionale che prevede, insieme alle indagini di caratterizzazione dell’area, anche la realizzazione di un parco fotovoltaico per produrre energia necessaria per il funzionamento dell'impianto di trattamento elettrocinetico .