ARTE Ranzi e Morigi: due mondi diversi uniti dallo stesso colore. Quello delle emozioni
Notizia pubblicata il 22 gennaio 2009
Categoria notizia : Cultura
UNA DELLE parole che maggiormente ricorrono quando si parla d’arte è ‘emozione’: emozione è quel sentimento che il pittore prova nel momento in cui sviluppa sulla tela una immagine.Del pari è emozione quella che sente l’osservatore di fronte all’opera.
Questa sinergia si verifica sempre con gli oli e i monotipi del pittore forlivese Angelo Ranzi, esposti fino al 6 febbraio nella galleria d’arte Farneti (via degli Orgogliosi 7, orario: 10-12.30 7 16.30-19.30. Chiuso il giovedì).
Pittore sulla breccia da anni, Ranzi stupisce sempre per la poesia dei suoi paesaggi, per i colori in sintonia col tema e con lo stato d’animo. Mai una tonalità esagerata, mai un segno o una prospettiva fuori posto: tutto è scandito secondo le trame di un linguaggio figurativo che, tuttavia, non scade mai del descrittivo, lasciando alle pennellate vivaci il piacere di raccontare e di sognare.
Ranzi può dipingere dal vero o, al contrario, ‘inventare’ una città; si può star sicuri che in entrambi i casi l’artista non supera la misura del grande rispetto per gli equilibri dell’immagine e della sobria, calda atmosfera che circonda case e montagne.
Nelle sue opere, Ranzi si confronta: sono il diario di un uomo buono e generoso che dialoga con sensibilità coi mezzi tecnici e ha la saggezza dell’umiltà e l’amore per le cose belle.
‘TRACCE SALMASTRE’ è invece il titolo della mostra dedicata a Werther Morigi e allestita fino al primo marzo nella Bottega d’arte di Corso della Repubblica 58 (orario 10.30-12.30/16.30-19.30).
La mostra segue un tema. In questo caso è il mare, in riferimento all’attività di Morigi che d’estate si trasferiva al mare e qui dipingeva paesaggi, barche, nature morte e fiori. Morigi aveva ricette tutte sue per preparare i colori che otteneva frantumando materie vegetali, minerali e organiche.
I COLORI abbracciano un ricco registro di tonalità: si passa perciò da quelle calde dei tramonti a quelle spente di un cielo grigio che si riflette sul mare. Nei quadri, soprattutto nei boschi, si nota un intreccio di rami e di arbusti ottenuti con tanti segni veloci e nervosi, proprio com’era lui, Morigi, viscerale ed emotivo, che sapeva essere allegro e rattristarsi fino alle lacrime. In alcune opere raggiungeva apici di lirismo attraverso una sinfonia di trame tonali. In altre era brusco e amaro.
Questo era il mondo dell’estroso Werther Morigi reso ancor più vivo dalla dedizione appassionata con cui il pittore sapeva tradurlo sulla tela.
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