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Elvidia Ferracuti Cittadina Onoraria Di Fermo
Notizia pubblicata il 11 novembre 2009
Categoria notizia : Cultura
Vengo da una famiglia non abbiente e mio padre rimase paralizzato a soli 42 anni. Ho studiato sodo. "Un’emozione tornare a Fermo” Il soprano Elvidia Ferracuti, neo cittadina onoraria del capoluogo
Fermo E’ affascinante e battagliera come sempre il soprano Elvidia Ferracuti quando la incontriamo al Teatro dell’Aquila, qualche settimana fa, dopo aver ricevuto la cittadinanza onoraria di Fermo. Gli anni non hanno offuscato il suo sguardo fiero, penetrante. Dietro le quinte, prima di entrare in palcoscenico, è emozionantissima ma raggiante. “E’ come se 51 anni non fossero mai passati – sussurra – Sono qui come allora, trepidante, con il cuore colmo di emozioni indescrivibili”. La celebre cantante nata a Petritoli si riferisce al suo debutto sulle scene avvenuto nel 1958 al Teatro dell’Aquila interprete di Rosina ne “il Barbiere di Siviglia”. “Fu un successo strepitoso, uno spettacolo indimenticabile – ci raccontano i tanti estimatori di allora, venuti in Teatro ad applaudirla, ancora una volta – Una bellissima Elvidia che poi portò la sua Rosina, ineguagliata, nei migliori teatri europei. Il Teatro dell’Aquila, allora frequentato da un pubblico competente e molto esigente che non risparmiava fischi anche ai più grandi – ricordano - la accolse con tale entusiasmo e calore che Elvidia fu costretta a concedere il bis della celebre cavatina. Fu così che “Una voce poco fa…” divenne il marchio della celebrità di quella che fu subito ribattezzata, ad appena 22 anni, la “Rosina delle Marche”. Voce limpida e morbida, presenza scenica con un inconfondibile “fisique du role”, temperamento, tensione drammatica, infinita dolcezza, poesia… le qualità sempre messe in campo da Elvidia nel dar voce anche agli altri, tanti personaggi, delle numerose opere liriche interpretate”.
Entrata in palcoscenico Elvidia si commuove. “Un tumulto di ricordi affiorano alla mia mente – confessa – Ricordo con vividezza quando ricevetti quella telefonata “Vieni a Fermo, c’è un ruolo di Rosina per te nel Barbiere”. Non avete idea cosa posso aver provato. Per me, giovanissima soprano di Petritoli, il Teatro dell’Aquila era il tempio della lirica. Poterci cantare, un sogno. Ho amato il canto al di sopra di ogni altra cosa ed ho lavorato sodo per poter studiare, per frequentare il Conservatorio a Pesaro. Venivo da una famiglia non abbiente e mio padre rimase paralizzato a soli 42 anni. La mia carriera poi è stata bellissima proprio perché basata sulle doti naturali affinate da uno studio incessante e paziente. Con anche grandi difficoltà però poiché non ho mai permesso a nessuno di barattare i sentimenti del mio cuore con un contratto”.
Benvenuta allora Elvidia, cittadina onoraria di Fermo, bella e appassionata Rosina.